mercoledì 28 dicembre 2011

Lavatrice e tessuti autopulenti

Dalla eco pallina ai tessuti in grado di auto-pulirsi: le nuove frontiere del bucato
Dalla pallina di plastica senza detersivo fino ai tessuti in grado di auto-pulirsi al sole. Ecco le ultime frontiere del bucato che, oltre al nostro portafogli, aiutano anche l'ambiente: un uso corretto della lavatrice (che consuma in media 2-2,3 kwh), avverte il Wwf, può far risparmiare anche il 45% di energia elettrica.
Con Eco blue ball, ad esempio, non si usano più detersivi, prodotti chimici e ammorbidenti. Si tratta di una pallina di plastica ad alto contenuto polimerico che riempita con un liquido naturale ionizza le molecole dell'acqua e le fa penetrare in profondità nei tessuti. Introducendo Eco Blue Ball nel cestello della lavatrice, si forma durante il lavaggio una carica elettrostatica di 0,4 volte superiore rispetto al lavaggio tradizionale con detersivo. Questa carica generata ha il potere di smagnetizzare le cellule di sporco dei tessuti, distaccandole e dissolvendole nell'acqua.
Un team di ricercatori cinesi, invece, sta studiando dei tessuti in grado di auto-pulirsi. Come? Basta stenderli al sole. Via le macchie di tintura dal capo d’abbigliamento in cotone grazie ad un rivestimento, che combina nano particelle di biossido di titanio, che disinfetta, e azoto. Ma la rivoluzionaria idea era già arrivata dal Bel paese, grazie alla collaborazione tra l’Istituto di Scienza e Tecnologia dei Materiali Ceramici (Istec) del Cnr di Faenza e l’azienda 'Oliviero Ossani, tessuti per l’arredamento' che ha dato via ai tessuti ceramizzati.
La ceramizzazione permette di fissare su fibre naturali come il cotone particelle nanometriche di biossido di titanio. Tale sostanza, se esposta alla luce ultravioletta è in grado di decomporre le sostanze organiche depositate sulla sua superficie, trasformandole in vapore acqueo e anidride carbonica. Questa proprietà permette la distruzione di sporco, inquinanti e microorganismi, eliminando di fatto anche tutti i cattivi odori.
Una buona notizia, dunque, per tutti i casalinghi/e. Ma, aspettando di dire addio alla lavatrice, teniamo a mente i semplici consigli del Wwf: utilizzare la lavatrice solo a carico pieno; non impostare il prelavaggio ed evitare l'asciugatrice elettrica; non utilizzare il lavaggio a 90 gradi e collegare la lavatrice alla rete dell'acqua calda che permette di ridurre del 20% il costo per l'acqua calda che altrimenti viene prodotta tramite la resistenza interna all'elettrodomestico.
Fonte: adnkronos.com

Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

mercoledì 23 novembre 2011

Cancro, autoguarigione e metodi alternativi /parte 2


IL METODO DI BELLA: censure e intimidazioni verso i medici


LuigiDiBella
Una decina di anni fa, ebbi la fortuna di essere invitata ad una confernza del Prof Di Bella a Bologna. Era piena estate. Eravamo in questo salone affollatissimo, dai finestroni aperti e tutti noi eravamo più o meno boccheggianti per la calura.Date le amicizie di allora avevo avuto la possibilità di sedere in primissime file e quindi di osservare quest'uomo, credo già allora ultraottantenne, che sempre in piedi, senza dar segno di alcun cedimento nemmeno per allentarsi la cravatta, senza avere per le mani uno stralcio di programma per la conferenza, ci intratenne a lungo con una lucidità estrema.Non essendo medico (ma nememno solo tra i "giornalisticamente curiosi"), non potevo apprezzare o questionare i contenuti "scientifici" e tecnici della sua relazione, cosi mi misi semplicemente in ascolto dell'essere umano davanti a me.E fu una bella scelta, perchè mi rimase in memoria...Pensai che per essere arrivato a quella età, dentro quella bagarre mediata già vergognosa allora- ma credo l' apice fu raggiunto poi- doveva avere avuto un grande tempra, una solidità interiore veramente apprezzabile. Fui felice di essere stata li, semplicemente per avere avuto testimonianza di come "anche" si può essere, di come "anche" si può spendere la propria vita, onorandole il significato.Il discredito e il boicottaggio a cui fu poi sottoposto...per la squallida legge "del mercato della malattia e del farmaco", sono la paradossale conferma che la sua ricerca ha sostanza e che per questo meglio metterla a tacere, con qualsiasi mezzo. Un repetita della storia... Dal sito a lui dedicato:Più ampie e documentate sono le conferme scientifiche della terapia Di Bella, maggiori sono le censure e le intimidazioni verso i medici che la praticano o l’approvano.E’ stata messa in atto sia la disinformazione, che un ermetico blocco dell’informazione sulle evidenze scientifiche e conferme cliniche del MDB (metodo Di Bella), censurando queste inquietanti verità che, se conosciute, potrebbero innescare imprevedibili e gravi reazioni.”Per oltre quaranta anni ho seguito le ricerche di mio padre, il professor Luigi Di Bella, l’evoluzione del suo pensiero scientifico, la sua esperienza clinico - diagnostica, gli effetti terapeutici, le vessazioni, i contrasti, le umiliazioni che hanno contraddistinto la sua lunga attività di docente universitario, di medico.(…) Il MDB realizza l'integrazione razionale di tutte le conoscenze mediche definitivamente acquisite, e delle evidenze scientifiche, con una clinica affrancata da inquinamenti politico-finanziari.Chi ricerca la verità legga il Vangelo, sintesi di verità e di vita.Nel Vangelo di Luca 11,32- 12,4 troverà la chiave di lettura autentica e profonda della vicenda Di Bella:«Guai a voi farisei» (...) «Guai a voi dottori della legge, che avete tolto la chiave della scienza, voi non siete entrati, e a quelli che volevano entrare l'avete impedito».Chi vuole intendere intenda.Il MDB è sintesi della scienza con il profondo senso cristiano della carità e della sacralità della vita,è la partecipazione intima, sentita e trasmessa al dramma della sofferenza umana e della morte.E' la sublimazione dell'etica e dell'arte medica ad esclusivo umile e disinteressato servizio dell'uomo, segue la Via e la Verità che porta alla Vita."Giuseppe Di Bella –per leggere l'articolo collegato www.metododibella.org/cms-web/upl/d...EFFE%202008.pdf



Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

sabato 12 novembre 2011

Cancro, autoguarigione e metodi alternativi /parte 1

Come il Dott. GERSON guariva il CANCRO


max-gerson


Cancro: i clisteri al caffé del Dr. Gersondi Margaret Straus – tratto da www.scienzaeconoscenza.it



Non è molto lontano nel tempo il ricordo del dottore di famiglia che dopo avere diligentemente auscultato il corpo del paziente se ne andava prescrivendo un clistere, dell'olio di ricino e qualche semplice norma dietetica. Nient'altro. Di questo passo, però, che ne sarebbe stato della florida industria farmaceutica? Eppure, anche nel colosso millenario della sapienza vedica i clisteri, di vario tipo, sono una vera e propria benedizione fisiologica

Quei benedetti clisteri al caffé!!!

La terapia nutrizionale del Dottor Max Gerson per la guarigione e prevenzione del cancro e di altre malattie “incurabili” è un approccio di fondo al problema delle malattie croniche. Gerson osserva che “ristabilendo il meccanismo risanatore del corpo”, cioè correggendo le turbe del metabolismo basale che permettono lo sviluppo delle malattie croniche, tutti i sistemi dell'organismo possono venire riportati al giusto funzionamento. Il corso delle malattie croniche, cancro incluso, può così venire invertito. Egli sostiene che nel cancro è decisivo il mutamento del quadro patologico generale, e non sintomatico. In altre parole il cancro è una malattia non-specifica, e di conseguenza anche la terapia è non-specifica. Viene usata con pazienti di ogni età, affetti da ogni tipo di cancro, e può venire modificata per il trattamento di malattie croniche non maligne.Il dottor Gerson dimostrò la fondatezza delle sue tesi curando moltissimi casi di cancro con una dieta biologica e una disintossicazione rigorosa in grado di riequilibrare il metabolismo corporeo, alterato da fattori ambientali e da errate abitudini dietetiche.Mai come oggi, in un clima d'accresciuta consapevolezza ecologica e di rivalutazione dell'ambiente, le sue straordinarie intuizioni assumono il tono di una rivelazione profetica e di un giudizio morale, facendo intravedere nuovi orizzonti per la moderna ricerca oncologica.


Disintossicazione: perché i clisteri al caffè?

Coffea-arabica
Adesso che la moderna ricerca ha confermato gran parte delle scoperte del dottor Gerson sui benefici terapeutici e preventivi di ortaggi e frutti, nessuno può più negare il legame tra alimentazione e cancro. Rimangono da sfatare solo i pregiudizi contro un altro elemento fondamentale della sua terapia: la disintossicazione dell'organismo malato attraverso i clisteri al caffè.Ancora oggi l'aspetto più controverso, ridicolizzato, meno capito e più rivoluzionario della complessa terapia alimentare del Dottor Max Gerson rimane proprio questo trattamento. Soprattutto nelle società anglosassoni con la loro componente fortemente puritana, il metodo è regolarmente condannato, ma anche in Italia l'ignoranza o la malafede hanno recentemente portato gli oncologi ortodossi ad una posizione di scherno a proposito di un trattamento efficace e completamente non nocivo (v. l'intervento di Giuliano Dego, “Il professore, il principe e i 'fondi di caffè'” www.scienzaeconoscenza.it 23 marzo 2005).Stranamente, data la presenza della voce “Coffee enemas” come procedura medica nel Manuale Merck (bibbia americana delle procedure standard della medicina) a partire del 1898 e fino al 1977, quando è stata tolta secondo il curatore “per ragioni di spazio”. In Iran i clisteri al tè sono usati da mille anni per abbassare la febbre.Il Dottor Gerson ha riscontrato un successo straordinario nell'ideazione di questo metodo. Nei pazienti con tumori soprattutto in uno stato avanzato come quelli che normalmente si rivolgono ad una terapia non convenzionale, l'intero apparato digerente, secondo Gerson, è avvelenato.“Disintossicare” disse, “è una parola facile, ma è estremamente difficile farlo. Quando i pazienti sono terminali riescono a malapena a mangiare. Non producono succhi gastrici, il fegato non funziona, il pancreas non funziona, niente è attivo. Da dove iniziare? (e continuo citando da una conferenza del dottor Max Gerson a Escondido, California nel 1956). …Il primo passo importante è la disintossicazione. Prima davamo diversi tipi di clisteri. Nella mia esperienza il più efficace è quello al caffè.”Benché Gerson abbia utilizzato il clistere alla caffeina principalmente per l'eliminazione di scorie tossiche provenienti soprattutto dal tumore in necrosi, sappiamo ora che questi clisteri aiutavano nell'assorbimento della vitamina A, che richiede l'azione dei sali biliari (Simone 1983). Così i clisteri ridicolizzati dai nemici di Gerson infatti permisero ai suoi pazienti di utilizzare le enormi quantità di vitamina A fornite dal grande numero di succhi di carote e verdure presenti nella sua terapia (che Seifter stimò in circa 100.000 unità internazionali). La vitamina A, si sa, gioca un ruolo vitale nella funzione immunitaria.Nel 1984 il chirurgo oncologo austriaco Dr. Peter Lechner insieme ai suoi colleghi, che stavano indagando sul metodo Gerson, trovò che il clistere al caffè ha uno scopo specifico: abbassare il livello delle tossine nel siero. La sua relazione afferma: “I clisteri al caffè hanno un effetto sul colon osservabile attraverso l'endoscopio.” Nel 1981 Wattenberg e i suoi sperimentatori dimostrarono che l'acido palmitico nel caffè aumenta l'attività dell'enzima glutatione S-trasferase (GST) e altri coibenti molto al di sopra del normale. E' questo gruppo di enzimi che è principalmente responsabile per la coniugazione di radicali liberi, che la cistifellea poi rilascia.Nel 1990 lo stesso Peter Lechner pubblicò i risultati positivi di una sperimentazione clinica con la terapia Gerson. In questo documento parlò anche dei benefici dell'aumento di GST nell'intestino:
1) La GST lega la bilirubina e i suoi glucurònidi di modo che possano essere eliminati dalle cellule del fegato. (L'acido glucuronico è un derivato dal glucosio, presente nell'urina umana e capace di esplicare un'azione disintossicante.)
2) La GST blocca e disintossica i carcinogeni la cui attivazione richiede ossidazione o riduzione. La sua funzione catalitica produce un effetto protettivo contro molti carcinogeni chimici.
3) La GST forma un legame co-valente con praticamente tutti i radicali liberi. Questa è una precondizione della loro eliminazione dal corpo. 

I benefici fisiologici

Usato insieme alla dieta e ai succhi il clistere al caffè è un agente terapeutico unico. L'assunzione per bocca del caffè in nessun modo produce lo stesso effetto della somministrazione per via rettale. Al contrario, il bere caffè, praticamente, assicura il riassorbimento della bile tossica. Altri agenti classificati stimolanti del flusso biliare, agenti che aumentano anch'essi la produzione di bile del fegato, in nessun modo disintossicano attraverso i sistemi enzimatici di quell'organo. E non aiutano il passaggio della bile dall'intestino.Gerson trovò che i clisteri alla caffeina riducevano notevolmente il dolore, un fattore particolarmente favorevole nel suo regime, che evita l'uso di anestetici o oppiacei, che peserebbero sul fegato quando la sua limitata capacità deve essere usata per le funzioni immunitarie e l'eliminazione delle tossine.Cito il dottor Max Gerson: “I pazienti affermavano che ne provavano beneficio...Mi resi conto che, per disintossicare il corpo, non potevo somministrare come sedativi farmaci e tossine. Dovevamo mettere da parte i farmaci e questo fu un problema molto difficile. Un paziente mi disse che doveva prendere un granulo di codeina ogni due ore e in più prendeva iniezioni di morfina… Come toglierle, queste cose? Gli dissi che il miglior sedativo è un clistere al caffè ogni quattro ore.Dopo pochissimo tempo dovette darmi ragione. Alcuni pazienti che avevano dolori fortissimi non prendevano un clistere ogni quattro ore, ma ogni due! Ma niente farmaci. Pazienti che stanno assorbendo grossi tumori puntano la sveglia durante la notte per un clistere altrimenti vengono avvelenati dall'assorbimento di queste masse. Se gli do solo due o tre clisteri entrano in coma hepaticum e muoiono avvelenati. E anche clisteri più numerosi non bastano. Do a loro olio di ricino per bocca e per clistere a giorni alterni. Dopo due settimane non riconoscereste più questi pazienti. Alcuni sono arrivati sulle barelle e ora camminano. Torna l'appetito, aumentano di peso e i tumori regrediscono.”Gerson ipotizzò le azioni e osservò gli effetti clinici dei clisteri al caffè.Negli anni che seguirono la sua morte, altri ricercatori hanno aggiunto ulteriori osservazioni.Introdurre un litro di caffè bollito nel colon realizza i seguenti benefici fisiologici:
1) Diluisce il sangue portale e, di conseguenza, la bile.
2) Teofillina e teobromina, costituenti importanti del caffè, dilatano i vasi sanguigni e contrastano l'infiammazione dell'intestino.
3) I palmitati nel caffè aumentano glutatione S-trasferase, responsabile per l'eliminazione di molti radicali liberi dal siero.
4) Il liquido stesso del clistere stimola il sistema nervoso viscerale, aumenta la peristalsi e il transito di bile - tossica ma diluita - dal duodeno fino all'uscita del retto.
5) Siccome il clistere stimolante deve essere trattenuto fino a quindici minuti, e siccome tutto il sangue passa attraverso il fegato quasi ogni 3 minuti, il clistere al caffè rappresenta una forma di dialisi del sangue attraverso la parete dell'intestino.A parte rarissime eccezioni, i pazienti si rivolgevano a Gerson in condizioni disperate dopo che tutti i metodi ortodossi erano falliti ed essi erano stati giudicati inguaribili. In quasi tutti i casi i dolori sono stati alleviati rapidamente o sono scomparsi, senza somministrazione di analgesici. Un medico ha osservato che anche se questo fosse stato l'unico beneficio, la terapia Gerson sarebbe dovuta diventare obbligatoria in tutti gli ospedali.

Testimonianze

Lettera del Dottor Béla Horváth, oncologo dermatologo, Budapest

A proposito dell'importante articolo di Giuliano Dego sui commenti negativi di Umberto Veronesi fino al discorso del Principe Carlo (“Il professore, il principe e i 'fondi di caffè'” pubblicato sul sito internet di Scienza e conoscenza 23 marzo 2005) vorrei aggiungere che i commenti dell'oncologo italiano fanno parte dell'interminabile guerra di posizione tra la medicina convenzionale e quella alternativa.I soli a soffrirne sono i pazienti. Per risolvere questa situazione l'unica via è la medicina complementare o, nelle parole del Principe, della “sanità integrata”. Solo così, in effetti, i pazienti ricevono la giusta e complessa serie di trattamenti di cui hanno bisogno. Oggigiorno negli ospedali convenzionali, con la loro produzione in serie, un tale approccio è impossibile: per questa ragione e a causa del vero bisogno dei pazienti di trattamenti complessi - curare la persona nella sua integralità - la medicina naturale continua ad attrarre adepti.La gamma di cure naturali è vasta e una caratteristica di tutte è l'impossibilità di sperimentarle con controlli a placebo, o con gli studi randomizzati della medicina convenzionale. Questo vuol dire che sono inutili o soltanto che il nostro approccio è troppo semplificato e inadeguato?La Terapia Gerson è uno di questi metodi. L'essenza di questa terapia metabolica è il consumo di grandi quantità di cibi biologici preparati secondo istruzioni, e ridotti in succhi freschi; clisteri e integratori che agiscono sul metabolismo. Questa terapia lunga e intensiva, richiede la partecipazione attiva del paziente fino alla guarigione e contrasta notevolmente l'immagine di pazienti che fumano, con la flebo appesa ad un supporto, mentre girano nei corridoi degli ospedali. La Terapia Gerson promuove la rigenerazione e la riattivazione di meccanismi naturali di guarigione.Nel nostro mondo urbanizzato e avvelenato questa terapia dovrebbe essere parte normale e standardizzata del trattamento di tutte le malattie degenerative col sostegno di medici o oncologi ben versati nei metodi convenzionali e complementari. Questi professionisti darebbero consigli corretti ai pazienti su quando utilizzare farmaci, in caso di emergenza, e quando invece la Terapia Gerson.Sfortunatament e, medici impreparati in questo senso spingono i loro pazienti nelle braccia di terapisti non esperti. I medici convenzionali dovrebbero includere terapie naturali come quella di Gerson.Invece di questa guerra in corso, ritengo che il mondo abbia bisogno di medici e oncologi ispirati dalle leggi di Ippocrate piuttosto che farsi imbrigliare dalla macchina del profitto, e abilitati in entrambi i rami della medicina - inclusa la Terapia Gerson - così che li possano usare a seconda delle situazioni. Inoltre c'è un grande bisogno di prove mediche o come dice il Principe Carlo: di ricerca.Faccio parte di un gruppo di sei medici e oncologi ungheresi che hanno fatto il primo passo in questa direzione formando l'Associazione Gerson di medici ungheresi. Il nostro impegno è quello di unificare la pratica della Terapia Gerson, la documentazione dei risultati e la raccolta di prove mediche.Nel 2004 ho passato una settimana all'ospedale Gerson nel Messico. Ho studiato cartelle cliniche, e gli effetti della terapia sui pazienti e sono stato assolutamente sbalordito davanti ai miglioramenti soggettivi e oggettivi (aumento di peso, eliminazione di dolore e edema, ecc). Ho visto questo in pazienti con tumori in stadi molto avanzati e in molte altre patologie non maligne. Siamo decisi ad usare questa terapia in Ungheria e stiamo cercando di aprire un Centro dove si utilizzerà la Terapia Gerson e altre metodologie non invasive eppure molto efficaci.


Due osservazioni finali:



1) Una delle cause principali di morte sul nostro pianeta è il consumo incontrollato di farmaci, fonte di ottimi affari per le ditte farmaceutiche.
2) In risposta al Prof. Veronesi che dichiara che gli antibiotici hanno risolto il problema della tubercolosi, nonostante diversi antibiotici disponibili la t.b.c. è ancora un grave problema. 

Max Gerson

“Non esiste cancro in un metabolismo sano”, affermava il dottor Max Gerson (1881-1959), pioniere dell'alimentazione terapeutica nel trattamento di tumori e altre malattie degenerative, paladino dell'agricoltura biologica e definito da un suo paziente curato, il Nobel Dottor Albert Schweitzer,“uno dei massimi geni della storia della medicina”. Il Dottor Gerson è morto nel 1959, ma le sue idee - sulla prevenzione se non ancora sulla cura dei tumori - sono ora di dominio pubblico, senza però che il suo nome vi sia collegato.

Il primo Centro per Cure Naturali che in Europa porti il nome Gerson

Ha aperto le porte nel novembre 2008. La clinica è situata nelle montagne a soli 30 km da Budapest in una zona boscosa con aria pulita, tranquillità e un panorama stupendo. Ci sono 10 camere spaziose, ognuna col bagno privato. La cucina è equipaggiata per la preparazione di succhi e alimentazione per la Terapia Gerson.Lo staff medico, proveniente da studi e ospedali convenzionali, conosce bene la pratica della medicina naturale. Uno di loro, che visiterà la clinica due volte alla settimana, gestisce anche un servizio d'ambulanza.Uno dei fondatori del Centro è la scrittrice e psico-terapeuta Beata Bishop, guarita 27 anni fa di melanoma metastatizzato, e co-autrice con Charlotte Gerson dell'ultimo libro sulla terapia: Healing the Gerson Way (>>>Guarire con Il Metodo Gerson, uscito in Italia a cura della Macro Edizioni nel 2009 nonché di A Time to Heal, la storia della sua malattia e guarigione con la Terapia Gerson.Fonte: www.disinformazione.it



Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

giovedì 10 novembre 2011

Lytro e la nuova frontiera della fotografia


Lytro, la piccola grande rivoluzione della fotografia


Lytro è un piccolo apparecchio fotografico che consente di catturare tutto il campo luce a differenza degli apparecchi tradizionali che sono in grado di catturarne uno solo.
Il suo design semplice, le forme compatte e insolite lasciano senza parole di fronte alle sue potenzialità che rendono la fotografia uno scherzo anche per i meno esperti.
Basterà premere un pulsante, l’unico presente su Lytro, per scattare la foto.
La messa a fuoco non sarà più necessaria, l’apparecchio catturerà tutte le informazioni dei vari fasci di luce così da permettervi di mettere a fuoco l’immagine dopo averla scattata, potendovi concentrare in più momenti su vari punti della foto.
Non dovendo mettere a fuoco non serve più nemmeno un otturatore motorizzato, parte che causava il tipico ritardo che poteva far perdere l’attimo per scattare una foto memorabile. Ora potrete immortalare l’istante esatto in cui scattate la foto.
Anche il design segna un punto di rottura con il resto degli apparecchi fotografici, è una sorta di piccolo cannocchiale che termina con l’obbiettivo e all’opposto ha un piccolo schermo LCD da circa 1,5” touchscreen.
I comandi touch servono per regolare l’esposizione, infatti come detto in precedenza l’unico tasto presente serve per scattare le foto.
Per poter interagire con gli scatti, andare a personalizzare la messa a fuoco e sfruttare tutte le potenzialità dell’apparecchio è disponibile un apposita applicazione gratuita per Mac con installato Mac OS X 10.6 o superiore. L’applicazione per Windows è in fase di sviluppo e non dovrebbe tardare molto.
Per ora è disponibile in due modelli che differiscono solo per la memoria interna e la colorazione, il primo da 8 GB, nei colori Grafite ed Electric Blue con un prezzo di 399 $. Oppure il modello da 16 GB nell’unica colorazione Red Hot, prezzo di 499 $.
La trovate su lytro.com


Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

domenica 30 ottobre 2011

Gomme invernali e sicurezza

SICUREZZA STRADALE. Gomme invernali, consigli per acquisto e check-up
Arriva il freddo e gli esperti consigliano agli automobilisti di usare gomme invernali, essendo più sicure delle altre già ad una temperatura di 7°, in quanto offrono più aderenza grazie al loro speciale composto di gomma. Ma le informazioni che circolano attorno a questo tipo di pneumatici non sono chiare. Il Centro Tutela Consumatori Utenti di Bolzano precisa che non c'è alcun obbligo di gomme invernali; l'obbligo scatta soltanto quando lungo le strade vengono messi gli appositi segnali (che mostrano una gomma invernale e sulla targhetta si legge "in caso di neve o ghiaccio). Chi non rispetta il segnale rischia le sanzioni previste.


Il CTCU fornisce qualche consiglio per l'acquisto ed il check-up delle gomme invernali:
  1. Chi intenda acquistare un nuovo set di gomme farà bene a consultare un test indipendente. Presso il CTCU e lo Sportello mobile del consumatore sono consultabili i test più aggiornati
  2. Vale la pena chiedere vari preventivi d'offerta: ci sono differenze di prezzo sostanziali. Chi non aspetta l'ultimo momento, può comprare a buon mercato più facilmente.
  3. Come dimostrano gli ultimi test, le sottomarche di noti produttori di gomma sono in grado di tenere testa ai prodotti di marca più costosi - ogni tanto quelli economici ottengo addirittura valutazioni migliori. Attenzione però: grazie ad una durata di vita decisamente più lunga, uno pneumatico può diventare conveniente dopo poche migliaia di chilometri, anche se al momento dell'acquisto è costato di più.
  4. Anche le cosiddette "gomme 4 stagioni" possono essere prese in considerazione a seconda delle zone in cui si deve viaggiare. Anche se le loro prestazioni non sono ancora ottimali, i test evidenziano che le loro performance stanno migliorando continuamente.
  5. Valgono come pneumatici invernali tutti quelli contrassegnati con il marchio M&S (anche le gomme 4 stagioni con tale dicitura). Le vere gomme invernali portano anche il simbolo del fiocco di neve (noto come snowflake).
  6. Tutte e quattro le ruote vanno attrezzate con gomme invernali. Se il profilo si abbassa a meno di 4 mm, si perde aderenza al suolo, cosa che rende necessario il cambio.
  7. Per quanto riguarda la durata di vita delle gomme, le dichiarazioni variano: si va dai 4 anni a tempi decisamente maggiori. A riguardo, è molto importante la pressione delle gomme nonché il metodo di conservazione durante i periodi estivi. La pressione andrebbe aumentata di 0,2 bar rispetto alle gomme estive. Nei periodi di conservazione andrebbe aumentata di 0,5 bar (vale anche per quelle estive). Inoltre i pneumatici andrebbero puliti, segnati e conservati in un luogo asciutto e ombreggiato. Gomme sul cerchione vanno conservate stese orizzontali oppure appese.
  8. Per verificare l'esatta data di produzione di un pneumatico è sufficiente osservare sul fianco dello stesso: troverete un ovale con un numero a 4 cifre. 3210 significa ad esempio che lo pneumatico è stato prodotto nella 32esima settimana dell'anno 2010.
  9. Non dimenticate che gomme nuove vanno guidate in "rodaggio" per ca. 300 km. Per motivi di produzione l'aderenza alla strada è inizialmente molto minore.
  10. Attenzione ai limiti di velocità: su ogni gomma trovate una serie di cifre che contiene le informazioni più importanti, fra queste la velocità massima permessa. Questo, ad esempio, il significato del numero 195/50 R 15 82 T: larghezza pneumatico 195 mm, altezza 50% della larghezza, R (radiale) 15, sono i pollici del diametro del cerchione, 82 = portata massima 475 kg, T = velocità massima 190 km/h, M&S sarebbe l'indicazione di idoneità come gomme da neve.
  11. Attenzione alla copertura assicurativa: se, in caso di condizioni stradali invernali, un incidente viene causato da un veicolo senza attrezzatura invernale, l'assicurazione copre il danno in ogni caso. Anche se da noi non succede, teoricamente l'assicurazione stessa potrebbe poi esercitare il suo diritto di rivalsa e chiedere all'assicurato di restituire quanto corrisposto al danneggiato. Per poter fare ciò, l'assicurazione, con un'apposita perizia, dovrebbe però dimostrare la sussistenza del nesso causale fra il sinistro e la mancata dotazione di idonea attrezzatura.
redattore: GA

Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

venerdì 14 ottobre 2011

Acque minerali

Commercializzazione delle acque minerali, fissate le regole
Il Consiglio dei Ministri del 6 ottobre 2011 ha approvato un decreto legislativo che recepisce la direttiva 2009/54/CE, per la revisione del sistema di riconoscimento e di autorizzazione dell’utilizzo delle acque minerali, nell’ottica di una tutela più rigorosa sia della concorrenza, che della salute dei consumatori. Il provvedimento era stato approvato in via preliminare nella seduta del 7 luglio 2011.

Il decreto distingue le acque minerali naturali dalle acque di sorgente.
Acque minerali naturali devono essere considerate le acque che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengono da una o più sorgenti naturali o perforate e che hanno caratteristiche igieniche particolari ed, eventualmente, proprietà favorevoli alla salute .
Si distinguono dalle ordinarie acque potabili per la conservazione della purezza originaria, per il tenore in minerali, oligoelementi; tali caratteristiche devono essere valutate sul piano geologico , organolettico, fisico-chimico, microbiologico.
I criteri di valutazione delle caratteristiche delle acque minerali vengono determinati con decreto del Ministro della salute, sentito il Consiglio superiore di sanità, secondo le prescrizioni tecniche indicate nella direttiva 2009/54/CE .
Sono denominate "acqua di sorgente" le acque destinate al consumo umano, allo stato naturale e imbottigliate alla sorgente, che, avendo origine da una falda o giacimento sotterraneo, provengano da una sorgente con una o più emergenze naturali o perforate, le cui caratteristiche sono valutate sulla base di criteri geologici, organolettici, fisici, chimici, microbiologici.
La domanda per ottenere il riconoscimento di un'acqua minerale naturale o di sorgente deve essere inviata al Ministero della salute e deve essere corredata da idonea documentazione, volta a fornire, tra l’altro, tutte le indicazioni sulle caratteristiche dell’acqua, nonché la denominazione della sorgente, la località ove essa sgorga, la denominazione attribuita all'acqua minerale.
Il riconoscimento è richiesto dal titolare di concessione o sub-concessione mineraria o di altro valido titolo rilasciato dalle autorità competenti in base alle disposizioni di legge vigenti in materia. Nel decreto di riconoscimento, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale e comunicato alla Commissione europea, sono riportate tutte le proprietà dell’acqua, le indicazioni e le eventuali controindicazioni che possono essere riportate sulle etichette.
L'utilizzazione di una sorgente d'acqua minerale naturale o di sorgente è subordinata all'autorizzazione regionale, rilasciata dopo accertamento che gli impianti destinati all'utilizzazione siano realizzati in modo da escludere ogni pericolo di inquinamento e da conservare all'acqua le proprietà, corrispondenti alla sua qualificazione, esistenti alla sorgente.
L’autorizzazione è rilasciata a condizione che:
  • la sorgente sia protetta contro ogni pericolo di inquinamento ;
  • le canalizzazioni ed i serbatoi siano realizzati con materiali adatti all'acqua minerale naturale, in modo da impedire qualsiasi modifica chimica, fisicochimica e batteriologica di tale acqua ;
  • le condizioni di utilizzazione ed in particolare gli impianti di lavaggio e di imbottigliamento soddisfano le esigenze igieniche. In particolare, i recipienti debbono essere trattati o fabbricati in modo da evitare che le caratteristiche batteriologiche e chimiche delle acque minerali
    naturali vengano alterate; i recipienti, i dispositivi di chiusura debbono essere conformi alle norme vigenti relative ai materiali ed agli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari;
  • l'eventuale trattamento dell'acqua corrisponda a quello indicato nel provvedimento di riconoscimento.
Il decreto indica anche quali sono le operazioni consentite, in quanto non modificano le caratteristiche dell’acqua minerale naturale: ad esempio, è consentita l'aggiunta di anidride carbonica; sono vietati i trattamenti di potabilizzazione e l'aggiunta di sostanze battericide o batteriostatiche.
Fonte: Ministero della salute
governo.it - Maddalena Baldi
Link: www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/acqua_minerale/index.html

Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it

giovedì 6 ottobre 2011

Omaggio all'uomo Steve Jobs










Ecco il discorso che Jobs fece a Stanford ai neo-laureandi.
Un esempio per tutti, da colui che è stato genio, maestro e soprattutto UOMO.
"Sono onorato di essere qui con voi oggi, nel giorno della vostra laurea presso una delle migliori università del mondo. Io non mi sono mai laureato. A dir la verità, questa è l’occasione in cui mi sono di più avvicinato ad un conferimento di titolo accademico. Oggi voglio raccontarvi tre episodi della mia vita. Tutto qui, nulla di speciale. Solo tre storie.
La prima storia parla di “unire i puntini”.
Ho abbandonato gli studi al Reed College dopo sei mesi, ma vi sono rimasto come imbucato per altri diciotto mesi, prima di lasciarlo definitivamente. Allora perchè ho smesso?
Tutto è cominciato prima che io nascessi. La mia madre biologica era laureanda ma ragazza-madre, decise perciò di darmi in adozione. Desiderava ardentemente che io fossi adottato da laureati, così tutto fu approntato affinché ciò avvenisse alla mia nascita da parte di un avvocato e di sua moglie. All’ultimo minuto, appena nato, questi ultimi decisero che avrebbero preferito una femminuccia. Così quelli che poi sarebbero diventati i miei “veri” genitori, che allora si trovavano in una lista d’attesa per l’adozione, furono chiamati nel bel mezzo della notte e venne chiesto loro: “Abbiamo un bimbo, un maschietto, ‘non previsto’; volete adottarlo?”. Risposero: “Certamente”. La mia madre biologica venne a sapere successivamente che mia mamma non aveva mai ottenuto la laurea e che mio padre non si era mai diplomato: per questo si rifiutò di firmare i documenti definitivi per l’adozione. Tornò sulla sua decisione solo qualche mese dopo, quando i miei genitori adottivi le promisero che un giorno sarei andato all’università.

Infine, diciassette anni dopo ci andai. Ingenuamente scelsi un’università che era costosa quanto Stanford, così tutti i risparmi dei miei genitori sarebbero stati spesi per la mia istruzione accademica. Dopo sei mesi, non riuscivo a comprenderne il valore: non avevo idea di cosa avrei fatto nella mia vita e non avevo idea di come l’università mi avrebbe aiutato a scoprirlo. Inoltre, come ho detto, stavo spendendo i soldi che i miei genitori avevano risparmiato per tutta la vita, così decisi di abbandonare, avendo fiducia che tutto sarebbe andato bene lo stesso. OK, ero piuttosto terrorizzato all’epoca, ma guardandomi indietro credo sia stata una delle migliori decisioni che abbia mai preso. Nell’istante in cui abbandonai potei smettere di assistere alle lezioni obbligatorie e cominciai a seguire quelle che mi sembravano interessanti.
Non era tutto così romantico al tempo. Non avevo una stanza nel dormitorio, perciò dormivo sul pavimento delle camere dei miei amici; portavo indietro i vuoti delle bottiglie di coca-cola per raccogliere quei cinque cent di deposito che mi avrebbero permesso di comprarmi da mangiare; ogni domenica camminavo per sette miglia attraverso la città per avere l’unico pasto decente nella settimana presso il tempio Hare Krishna. Ma mi piaceva. Gran parte delle cose che trovai sulla mia strada per caso o grazie all’intuizione in quel periodo si sono rivelate inestimabili più avanti. Lasciate che vi faccia un esempio:
il Reed College a quel tempo offriva probabilmente i migliori corsi di calligrafia del paese. Nel campus ogni poster, ogni etichetta su ogni cassetto, erano scritti in splendida calligrafia. Siccome avevo abbandonato i miei studi ‘ufficiali’e pertanto non dovevo seguire le classi da piano studi, decisi di seguire un corso di calligrafia per imparare come riprodurre quanto di bello visto là attorno. Ho imparato dei caratteri serif e sans serif, a come variare la spaziatura tra differenti combinazioni di lettere, e che cosa rende la migliore tipografia così grande. Era bellissimo, antico e così artisticamente delicato che la scienza non avrebbe potuto ‘catturarlo’, e trovavo ciò affascinante.
Nulla di tutto questo sembrava avere speranza di applicazione pratica nella mia vita, ma dieci anni dopo, quando stavamo progettando il primo computer Machintosh, mi tornò utile. Progettammo così il Mac: era il primo computer dalla bella tipografia. Se non avessi abbandonato gli studi, il Mac non avrebbe avuto multipli caratteri e font spazialmente proporzionate. E se Windows non avesse copiato il Mac, nessun personal computer ora le avrebbe. Se non avessi abbandonato, se non fossi incappato in quel corso di calligrafia, i computer oggi non avrebbero quella splendida tipografia che ora possiedono. Certamente non era possibile all’epoca ‘unire i puntini’e avere un quadro di cosa sarebbe successo, ma tutto diventò molto chiaro guardandosi alle spalle dieci anni dopo.
Vi ripeto, non potete sperare di unire i puntini guardando avanti, potete farlo solo guardandovi alle spalle: dovete quindi avere fiducia che, nel futuro, i puntini che ora vi paiono senza senso possano in qualche modo unirsi nel futuro. Dovete credere in qualcosa: il vostro ombelico, il vostro karma, la vostra vita, il vostro destino, chiamatelo come volete… questo approccio non mi ha mai lasciato a terra, e ha fatto la differenza nella mia vita.
La mia seconda storia parla di amore e di perdita.
Fui molto fortunato – ho trovato cosa mi piacesse fare nella vita piuttosto in fretta. Io e Woz fondammo la Apple nel garage dei miei genitori quando avevo appena vent’anni. Abbiamo lavorato duro, e in dieci anni Apple è cresciuta da noi due soli in un garage sino ad una compagnia da due miliardi di dollari con oltre quattromila dipendenti. Avevamo appena rilasciato la nostra migliore creazione – il Macintosh – un anno prima, e avevo appena compiuto trent’anni… quando venni licenziato. Come può una persona essere licenziata da una Società che ha fondato? Beh, quando Apple si sviluppò assumemmo una persona – che pensavamo fosse di grande talento – per dirigere la compagnia con me, e per il primo anno le cose andarono bene. In seguito però le nostre visioni sul futuro cominciarono a divergere finché non ci scontrammo. Quando successe, il nostro Consiglio di Amministrazione si schierò con lui. Così a trent’anni ero a spasso. E in maniera plateale. Ciò che aveva focalizzato la mia intera vita adulta non c’era più, e tutto questo fu devastante.
Non avevo la benché minima idea di cosa avrei fatto, per qualche mese. Sentivo di aver tradito la precedente generazione di imprenditori, che avevo lasciato cadere il testimone che mi era stato passato. Mi incontrai con David Packard e Bob Noyce e provai a scusarmi per aver mandato all’aria tutto così malamente: era stato un vero fallimento pubblico, e arrivai addirittura a pensare di andarmene dalla Silicon Valley. Ma qualcosa cominciò a farsi strada dentro me: amavo ancora quello che avevo fatto, e ciò che era successo alla Apple non aveva cambiato questo di un nulla. Ero stato rifiutato, ma ero ancora innamorato. Così decisi di ricominciare.
Non potevo accorgermene allora, ma venne fuori che essere licenziato dalla Apple era la cosa migliore che mi sarebbe potuta capitare. La pesantezza del successo fu sostituita dalla soavità di essere di nuovo un iniziatore, mi rese libero di entrare in uno dei periodi più creativi della mia vita.
Nei cinque anni successivi fondai una Società chiamata NeXT, un’altra chiamata Pixar, e mi innamorai di una splendida ragazza che sarebbe diventata mia moglie. La Pixar produsse il primo film di animazione interamente creato al computer, Toy Story, ed è ora lo studio di animazione di maggior successo nel mondo. In una mirabile successione di accadimenti, Apple comprò NeXT, ritornai in Apple e la tecnologia che sviluppammo alla NeXT è nel cuore dell’attuale rinascimento di Apple. E io e Laurene abbiamo una splendida famiglia insieme.
Sono abbastanza sicuro che niente di tutto questo mi sarebbe accaduto se non fossi stato licenziato dalla Apple. Fu una medicina con un saporaccio, ma presumo che ‘il paziente’ne avesse bisogno. Ogni tanto la vita vi colpisce sulla testa con un mattone. Non perdete la fiducia, però. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha aiutato ad andare avanti sia stato l’amore per ciò che facevo. Dovete trovare le vostre passioni, e questo è vero tanto per il/la vostro/a findanzato/a che per il vostro lavoro. Il vostro lavoro occuperà una parte rilevante delle vostre vite, e l’unico modo per esserne davvero soddisfatti sarà fare un gran bel lavoro. E l’unico modo di fare un gran bel lavoro è amare quello che fate. Se non avete ancora trovato ciò che fa per voi, continuate a cercare, non fermatevi, come capita per le faccende di cuore, saprete di averlo trovato non appena ce l’avrete davanti. E, come le grandi storie d’amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continuate a cercare finché non lo trovate. Non accontentatevi.
La mia terza storia parla della morte.
Quando avevo diciassette anni, ho letto una citazione che recitava: “Se vivi ogni giorno come se fosse l’ultimo, uno di questi c’avrai azzeccato”. Mi fece una gran impressione, e da quel momento, per i successivi trentatrè anni, mi sono guardato allo specchio ogni giorno e mi sono chiesto: “Se oggi fosse l’ultimo giorno della mia vita, vorrei fare quello che sto per fare oggi?”. E ogni volta che la risposta era “No” per troppi giorni consecutivi, sapevo di dover cambiare qualcosa.
Ricordare che sarei morto presto è stato lo strumento più utile che abbia mai trovato per aiutarmi nel fare le scelte importanti nella vita. Perché quasi tutto – tutte le aspettative esteriori, l’orgoglio, la paura e l’imbarazzo per il fallimento – sono cose che scivolano via di fronte alla morte, lasciando solamente ciò che è davvero importante. Ricordarvi che state per morire è il miglior modo per evitare la trappola rappresentata dalla convinzione che abbiate qualcosa da perdere. Siete già nudi. Non c’è ragione perché non seguiate il vostro cuore.
Un anno fa mi è stato diagnosticato un cancro. Effettuai una scansione alle sette e trenta del mattino, e mostrava chiaramente un tumore nel mio pancreas. Fino ad allora non sapevo nemmeno cosa fosse un pancreas. I dottori mi dissero che con ogni probabilità era un tipo di cancro incurabile, e avevo un’aspettativa di vita non superiore ai tre-sei mesi. Il mio dottore mi consigliò di tornare a casa ‘a sistemare i miei affari’, che è un modo per i medici di dirti di prepararti a morire. Significa che devi cercare di dire ai tuoi figli tutto quello che avresti potuto nei successivi dieci anni in pochi mesi. Significa che devi fare in modo che tutto sia a posto, così da rendere la cosa più semplice per la tua famiglia. Significa che devi pronunciare i tuoi ‘addio’.
Ho vissuto con quella spada di Damocle per tutto il giorno. In seguito quella sera ho fatto una biopsia, dove mi infilarono una sonda nella gola, attraverso il mio stomaco fin dentro l’intestino, inserirono una sonda nel pancreas e prelevarono alcune cellule del tumore. Ero in anestesia totale, ma mia moglie, che era lì, mi disse che quando videro le cellule al microscopio, i dottori cominciarono a gridare perché venne fuori che si trattava una forma molto rara di cancro curabile attraverso la chirurgia. Così mi sono operato e ora sto bene.
Questa è stata la volta in cui mi sono trovato più vicino alla morte, e spero lo sia per molti decenni ancora. Essendoci passato, posso dirvi ora qualcosa con maggiore certezza rispetto a quando la morte per me era solo un puro concetto intellettuale:
Nessuno vuole morire. Anche le persone che desiderano andare in paradiso non vogliono morire per andarci. E nonostante tutto la morte rappresenta l’unica destinazione che noi tutti condividiamo, nessuno è mai sfuggito ad essa. Questo perché è come dovrebbe essere: la Morte è la migliore invenzione della Vita. E’ l’agente di cambio della Vita: fa piazza pulita del vecchio per aprire la strada al nuovo. Ora come ora ‘il nuovo’ siete voi, ma un giorno non troppo lontano da oggi, gradualmente diventerete ‘il vecchio’e sarete messi da parte. Mi dispiace essere così drammatico, ma è pressappoco la verità.
Il vostro tempo è limitato, perciò non sprecatelo vivendo la vita di qualcun’altro. Non rimanete intrappolati nei dogmi, che vi porteranno a vivere secondo il pensiero di altre persone. Non lasciate che il rumore delle opinioni altrui zittisca la vostra voce interiore. E, ancora più importante, abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione: loro vi guideranno in qualche modo nel conoscere cosa veramente vorrete diventare. Tutto il resto è secondario.
Quando ero giovane, c’era una pubblicazione splendida che si chiamava The whole Earth catalog, che è stata una delle bibbie della mia generazione. Fu creata da Steward Brand, non molto distante da qui, a Menlo Park, e costui apportò ad essa il suo senso poetico della vita. Era la fine degli anni Sessanta, prima dei personal computer, ed era fatto tutto con le macchine da scrivere, le forbici e le fotocamere polaroid: era una specie di Google formato volume, trentacinque anni prima che Google venisse fuori. Era idealista, e pieno di concetti chiari e nozioni speciali.
Steward e il suo team pubblicarono diversi numeri di The whole Earth catalog, e quando concluse il suo tempo, fecero uscire il numero finale. Era la metà degli anni Settanta e io avevo pressappoco la vostra età. Nella quarta di copertina del numero finale c’era una fotografia di una strada di campagna nel primo mattino, del tipo che potete trovare facendo autostop se siete dei tipi così avventurosi. Sotto, le seguenti parole: “Siate affamati. Siate folli”. Era il loro addio, e ho sperato sempre questo per me. Ora, nel giorno della vostra laurea, pronti nel cominciare una nuova avventura, auguro questo a voi.
Siate affamati. Siate folli."

Grazie Steve.

Ebook


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it


Acquista Online su IlGiardinodeiLibri.it