mercoledì 11 maggio 2011

Caraffe filtranti, acqua potabile e sicurezza

Inutili e dannose, sotto inchiesta le caraffe filtranti
Le analisi della procura di Torino dopo l'esposto di Mineracqua. I produttori: "prodotti sicuri". Inutili, quando non sono dannose, quindi controproducenti. Anziche migliorare la qualit dell'acqua, le caraffe filtranti utilizzate per "depurare" l'acqua di rubinetto la peggiorano, fino a renderla "fuorilegge". Lo hanno stabilito le analisi di laboratorio condotte dall'Università di Torino, dietro richiesta del pm Raffaele Guariniello

L'esposto di Mineracqua
Alcuni mesi fa la procura torinese aveva aperto un'inchiesta dietro l'esposto di Mineracqua, la federazione che raggruppa le imprese di acqua minerale, con l'ipotesi di frode in commercio e di commercio di sostanze alimentari nocive per la salute pubblica. Nel mirino dei produttori di minerale tre prodotti in particolare, le caraffe con filtro a carboni attivi Brita, Auchan e Viviverde, il cui utilizzo, secondo quanto dichiarato nell'esposto, renderebbe l'acqua "non più potabile", "depauperata di elementi nutritivi", e anzi rovinata da "corpi estranei".
La parola al ministero della SaluteDopo avere effettuato i test di laboratorio, che hanno dato esito positivo, Guariniello ha oggi trasmesso i risultati al Ministero della salute e all'Istituto superiore di sanità, che dovranno decidere se prendere o meno provvedimenti per la tutela della salute pubblica.
Poco calcio, troppo sodio e ammonioI dubbi che pesano sulle caraffe sono pesanti. Le analisi mostrano che dopo essere passata attraverso i filtri le acque perdono calcio e magnesio, fino ad azzerarsi dopo un lungo utilizzo del filtro. Il ph si abbassa scendendo sotto la soglia limite, in compenso l'acqua si arricchisce di sodio e potassio che arrivano a superare i livelli consentiti dalla legge, e compaiono ammonio e argento. Insomma, l'acqua non è più a norma di legge. E diventa nociva nel caso in cui a berla sono persone con patologie come ipertensione, diabete o cardiopatie.
La risposta di BritaDalla sua la Brita, leader del settore, risponde seccamente che esistono le certificazioni di due ministeri della salute che accertano la sicurezza del prodotto, il tedesco e l'austriaco. L'azienda chiarisce anche che nel foglietto illustrativo dei suoi prodotti si chiarisce di consultare il medico se si soffre di particolari patologie.
I vecchi test di AltroconsumoMa le accuse rivolte alle caraffe non sono nuove. Un'indagine condotta dal 2007 da Altroconsumo aveva già messo in luce queste problematiche. "L'utilizzo della brocca per filtrare l'acqua del rubinetto è praticamente inutile non solo quando le sostanze indesiderate sono del tutto assenti nell'acqua di partenza, ma anche quando sono presenti in tracce", sentenziava l'associazione di consumatori dopo le sue analisi. Il report parlava anche di ammonio: "Alcune cartucce rilasciano ammonio in quantità superiore al limite di legge fissato per le acque destinate al consumo umano. Le brocche tengono a bada i solventi, ma il ristagno dell'acqua nella caraffa causa un generale peggioramento della qualità microbiologica (la carica batterica) e chimica (l'aumento di nitriti) dell'acqua".

I batteri, ecco il vero problema dei filtri domestici
Il presidente dell'ordine dei chimici spiega come evitare i rischi dei sistemi di depurazione.
Dopo il caso delle caraffe che peggiorerebbero la qualità dell'acqua potabile, cosa dobbiamo aspettarci dagli altri sistemi di filtraggio domestico? Lo abbiamo chiesto al professor Armando Zingales, presidente dell'Ordine dei Chimici e già presidente di Vesta, (oggi Veritas), la municipalizzata che a Venezia gestisce la distribuzione di acqua potabile.
I filtri da rubinettoZingales ci spiega che il sistema delle caraffe, che si servono di filtri a carbone attivo, non è lo stesso degli impianti che si installano nei lavandini, che si basano invece sul principio dell'osmosi.
Poca manutenzione e pochi controlliEntrambi, però, hanno un problema, che non ha nulla a che vedere con gli esiti dei recenti esami di laboratorio condotti dall'Università di Torino. "Tutti questi dispositivi necessiterebbero di manutenzione professionale. Spesso la manutenzione degli utenti non è adeguata, perchè il consumatore "normale" si dimentica di avere a che fare con un dispositivo e non effettua i controlli e le pulizie adeguate. Un pò come accadeva prima con l'olio della macchina"
Il problema della carica battericaMolti però non sanno che gli impianti di depurazione domestici, se non adeguatamente puliti e sostituiti, possono accumulare batteri e diventare altamente controproducenti. "Nel caso delle caraffe, per esempio, i filtri andrebbero cambiati seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore, o addirittura con frequenza maggiore".
L'acqua del rubinetto va bene da solaA questo punto, Zingales aggiunge qualcosa all'acqua del rubinetto. "Va ricordato", spiega il professore, che la grande maggioranza delle acque potabili è di ottima qualità, e l'odore di candeggina, anche se può essere fastidioso, è garanzia di questa qualità. Per eliminarlo, suggerisce il chimico, è sufficiente lasciare decantare l'acqua in una caraffa aperta in frigo. A patto che la caraffa sia ben pulita.
Giulia Nitti
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