lunedì 18 luglio 2011

Frutta e verdura in estate

Frutta e verdura contro il caldo. Ma attenti agli sprechi. Ecco come conservarla
Ormai è ufficiale: la bolla di calore che si è diffusa nel nostro Paese in questi ultimi giorni ha ormai toccato tutte le regioni d’Italia e sopravvivere alla calura – specie nelle grandi città - è diventata una vera e propria impresa. E allora, come idratare e proteggere il nostro corpo dall’eccessivo caldo? Con frutta e verdura fresche! A confermarlo è la Coldiretti, che incoraggia gli italiani al consumo costante e abbondante di frutta e vegetali, fonti di vitamine, sali minerali e liquidi preziosi, fondamentali per mantenere l'organismo in efficienza e combattere il rischio di colpi di calore.


Secondo l’associazione degli agricoltori, gli italiani che si difendono dal caldo mangiando frutta fresca sia a pranzo che a cena sono ormai 20 milioni (circa uno su tre), mentre appena un milione quelli che non la mangiano mai, nonostante l’aumento progressivo delle temperature.

"Il miglior modo per combattere il caldo e l'eccessiva sudorazione è quello – ha detto la Coldiretti in una nota - di mangiare cibi rinfrescanti, ricchi di vitamine e sali minerali indispensabili per non affaticare troppo l'organismo come la frutta e verdura di stagione che aiuta a sconfiggere l'afa di questi giorni e assicura un pieno di salute. A favorire gli acquisti è anche l’apertura straordinaria dei mercati degli agricoltori per consentire l’acquisto di frutta e verdura di stagione di qualità al giusto prezzo per aiutare a fronteggiare il rischio di colpi di calore soprattutto per gli anziani".

DECALOGO ANTISPRECO: COME CONSERVARE FRUTTA E VERDURA

Il problema però è che proprio a causa delle alte temperature frutta e verdura rischiano di marcire molto prima di essere consumate.
Secondo le stime della Coldiretti, a causa del caldo che accelera enormemente il processo di maturazione, il 25% di quello che viene raccolto nei campi e sugli alberi finisce nella spazzatura ancora prima di arrivare sulle tavole degli italiani. Ecco quindi alcuni semplici e pratici consigli della Coldiretti per evitare che la frutta e la verdure che acquistiamo vadano sprecati.

1) Optare per acquisti ridotti e ripetuti nel tempo;
2) Acquistare i frutti con il giusto grado di maturazione, non appassiti, con aspetto turgido;
3) Leggere le etichette e accertarsi che le produzioni siano locali; meglio ancora se si riesce a comprare direttamente dai produttori o nei mercati degli agricoltori di campagna amica, in questo modo si è certi che la frutta e la verdura non abbiano fatto lunghi viaggi;
4) Preferire frutta e verdura di stagione, che hanno tempi di maturazione naturali;
5) Prediligere frutti interi, come melone e cocomero, che si conservano più a lungo.
6) È bene fare la spesa poco prima di tornare a casa ed evitare così di lasciare troppo a lungo la frutta e verdura in macchina e al sole;
7) Riporre i cibi nel sedile posteriore dell’auto invece che nel bagagliaio;
8) Conservare frutta e verdure in sacchetti di carta e separare le confezioni delle diverse varietà di frutta e verdura acquistate;
9) Mantenere separata la frutta e verdura che si intende consumare a breve da quella che si intende conservare più a lungo;
10) Riporre stesa la frutta e la verdura per evitare ammaccature.

Seguendo questi semplici consigli potrete combattere l’afa restando in salute, senza sprecare i preziosi frutti della terra, ma se proprio non riuscite a consumare tutto quello che avete comprato, ecco come conservare a lungo frutta e verdura!

Verdiana Amorosi

Fonte: greenme.it

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mercoledì 13 luglio 2011

Ancora sulle caraffe filtranti

Caraffe filtranti: arrivano i primi indagati
Prima vittoria nella guerra alle caraffe filtranti da parte di Mineracqua: i magistrati romani hanno deciso l'iscrizione nel registro degli indagati dei produttori Brita, Auchan e Viviverde (Coop) dopo aver ricevuto i dati delle analisi compiute dai NAS, il cui contenuto resta al momento segreto.
Tra i reati ipotizzati ci sono quello di commercio di sostanze dannose alla salute, di violazione della normativa sullo smaltimento dei rifiuti e di frode in commercio. Ma diventa sempre più probabile anche il reato di violazione delle norme sugli alimenti, dal momento che alcune analisi sembravano dimostrare che il famoso filtro impoverirebbe l’acqua del rubinetto di calcio e che si deteriorerebbe in maniera progressiva.
L’iniziativa dei magistrati romani potrebbe condizionare, a questo punto, anche le altre procure interessate dalla "guerra dell’acqua", tra cui quelle di Torino, Sassari,Terni, Velletri e Santa Maria di Capua Vetere.

Ettore Fortuna, presidente di Mineracqua, che vanta un business di circa 194 litri pro capite all'anno, difende la propria posizione e commenta la notizia definendo il proprio esposto "fondato su analisi serie".
Ma vale la pena ricordare che tutte le ditte indagate propongono un brevetto tedesco che ha ottenuto le necessarie autorizzazioni sia in Germania che in Austria.
Insomma che le caraffe siano inutili e dannose o no, la questione resta complessa.
Per il momento i prodotti in questione non sono ancora stati ritirati dal mercato, ma i consumatori non sanno più a chi credere. A nostro parere, più che una legittima guerra alla "pericolosità" delle caraffe filtranti, sembrano delinearsi i tratti di una bagarre tra "poteri". Ma, a questo punto, vale la pena fare attenzione.

Roberta Ragni
Fonte. greenme.it

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domenica 10 luglio 2011

Vademecum prima di partire per le vacanze

TURISMO. I tranelli sono sempre in agguato. Ecco come tutelare le proprie vacanze
Anche se, quest'anno, a partire per le vacanze estive sarà soltanto il 38,5% degli italiani (secondo i dati di Federconsumatori), rimangono in agguato i tranelli e le insidie. Ecco, quindi, alcuni consigli di Federconsumatori ed Adusbef, Movimento Consumatore da portare con sé prima di partire per evitare brutte sorprese:


Prima di partire:
al momento della scelta del viaggio, se vi rivolgete ad una agenzia, pretendete sempre che vi siano consegnati i dépliant e gli opuscoli illustrativi: si tratta di un obbligo che spetta per legge al venditore del pacchetto o del servizio turistico e, nel primo caso, il Decreto Legislativo 79/2011 (Codice del Turismo) prevede anche le indicazioni che l'opuscolo deve fornire in modo chiaro e preciso: il prezzo, i mezzi di trasporto, la classificazione degli hotel, ecc;
chi compra un pacchetto turistico tutto compreso deve ricevere copia del contratto con una descrizione precisa del pacchetto stesso in tutti i suoi elementi;
il prezzo globale può essere modificato, purché almeno 20 giorni prima della partenza, soltanto se il contratto ne prevede la possibilità e l'aumento è dovuto ad un rincaro nel costo dei trasporti, nelle tasse di imbarco e sbarco o nell'oscillazione dei cambi (naturalmente quest'ultimo rischio non esiste più per i viaggi nell'area EURO). Se l'aumento supera il 10% il turista può comunque rinunciare al viaggio, ottenendo la restituzione di quanto versato, oppure fruire di un diverso pacchetto con conguaglio della differenza se esso è di minor valore;
qualsiasi modifica che l'organizzatore dovesse essere costretto ad apportare va comunicata per iscritto al consumatore che, entro due giorni, può recedere dal contratto se la modifica è significativa al punto da rendere non più interessante il pacchetto.
Durante il viaggio:
in caso di qualsiasi danno che il turista dovesse subire, il tour operator deve risarcirlo anche se questo è stato provocato da uno dei suoi fornitori (per esempio la compagnia aerea o l'albergatore), eccetto solo i casi di colpa del consumatore o di cause di forza maggiore;
per avere diritto ad un risarcimento per eventuali disservizi subiti durante la vacanza, occorre inviare una raccomandata con ricevuta di ritorno, rispettando il termine tassativo di dieci giorni lavorativi dalla data del rientro, indirizzandola al Tour Operator, organizzatore del viaggio, e all'agenzia presso cui il viaggio è stato acquistato;
in caso di vacanza rovinata da inconvenienti o inadempienze, dal 2002, la Corte di Giustizia, con una sentenza, ha riconosciuto la possibilità del danno dovuto allo stress ed ai disagi sopportati in un periodo che dovrebbe invece essere dedicato allo svago ed riconosciuto seppure in forza limitata anche dall'art. 47 del nuovo codice del turismo.
chi si reca in albergo deve sapere che l'albergatore è obbligato a ricevere il denaro che il cliente voglia lasciare in cassaforte: in ogni caso, il titolare dell'albergo risponde dei furti che il cliente subisce, senza alcun limite nel caso in cui i beni o il denaro sottratti gli siano stati consegnati o la perdita sia imputabile ad esso od ai suoi dipendenti, mentre il risarcimento non potrà superare una somma pari a 100 volte il valore della camera se gli oggetti sottratti o distrutti non sono stati consegnati ma lasciati in stanza;
In aereo:
chi utilizza l'aereo deve tenere presente che, in caso di troppe prenotazioni che costringano qualcuno a non partire (overbooking), questi ha in ogni caso diritto ad un risarcimento di 250, 400 o 600 EURO a seconda della lunghezza del percorso. Inoltre il passeggero ha diritto a ricevere vitto e alloggio dalla compagnia per il tempo di attesa prima di ripartire immediatamente o in altra data per lui opportuna o, in alternativa, il passeggero può ottenere il rimborso della parte di percorso non goduta per partire con altra compagnia.
le stesse forme di assistenza sono previste per la cancellazione del volo: la compensazione pecuniaria sopra descritta, tuttavia, non è dovuta se l'annullamento dipende da forza maggiore o se è stata comunicata al passeggero entro determinati termini ovvero qualora sia stato offerto un volo alternativo entro tempi prestabiliti. Nei casi di ritardo è dovuta l'assistenza in aeroporto ed il pernottamento in albergo quando è previsto l'imbarco su un volo alternativo. Infine, dopo cinque ore di ritardo vi è la possibilità di scegliere tra la restituzione del prezzo pieno del biglietto o l'imbarco su un volo alternativo il prima possibile o in una data scelta dal passeggero. Quando il ritardo a seconda della distanza delle tratte aeree secondo le recenti sentenze della Corte di Giustizia Europea del 19/11/2009 i passeggeri possono reclamare una compensazione pecuniaria salvo che il vettore dimostri che il ritardo è avvenuto per una circostanza eccezionale non dipendente dal vettore stesso.
qualora si verifichi uno di questi disservizi, il passeggerò può mandare una raccomandata a/r al vettore aereo il prima possibile, descrivendo i disagi subiti, allegando copia degli scontrini attestanti eventuali maggiori spese sostenute e chiedendo un risarcimento secondo quanto previsto dalla normativa vigente.
per quanto riguarda i danni ai bagagli, il ritardo nella consegna, o lo smarrimento, deve essere fatta immediata denuncia all'ufficio "Lost & Found". L'invio della raccomandata a/r, nel caso di distruzione e danneggiamento deve avvenire entro sette giorni. Quando invece la consegna è avvenuta in ritardo, tale documento deve essere spedito entro 21 giorni dalla messa a disposizione del bagaglio al passeggero. Se entro 21 giorni la valigia non viene riconsegnata, è considerata ufficialmente smarrita ed è necessario mandare una raccomandata alla Compagnia aerea indicando l'elenco delle cose contenute, la copia del biglietto aereo, del talloncino del bagaglio, del PIR e degli scontrini di eventuali spese effettuate.

Per qualsiasi informazione e per ricevere l'assistenza necessaria, ci si può rivolgere ai nostri sportelli, presenti su tutto il territorio nazionale, ed al Servizio SOS TURISTA - Sportello Nazionale di Tutela Diritti del Turista con sede a Modena in Via Canaletto 100, al numero 0592033430, e-mail:info@sosvacanze.it .

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venerdì 1 luglio 2011

Piramide alimentare e neonati

Chi si nasconde dietro le piramidi alimentari per la prima infanzia? 


Tratto da http://www.nograziepagoio.it/news.htm
Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il Melograno, MAMI, La Leche League, No grazie pago io

Il 24 febbraio 2011 sono state presentate con una conferenza presso l’Università La Sapienza di Roma le cosiddette piramidi alimentari per la  Prima infanzia, definite “la bussola per orientare, con l’aiuto insostituibile dei pediatri, le scelte nutrizionali dei genitori per i propri bambini, nel delicato periodo del divezzamento”. Tali piramidi sono state sviluppate da alcuni nutrizionisti della stessa università - Andrea Vania e Carlo Cannella, recentemente scomparso - e saranno diffuse con il patrocinio di ECOG (European Childhood Obesità Group), SIP (Società Italiana di Pediatria), FIMP (Federazione Italiana Medici Pediatri), SINUPE (Società Italiana di Nutrizione Pediatrica), SIPPS (Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale), SIO (Società Italiana dell’Obesità)e SINU (Società Italiana di Nutrizione Umana).
Guardando con più attenzione, insospettiti dai colori e dalla grafica sin troppo 'familiare', non abbiamo impiegato molto a capire chi si cela dietro a tale iniziativa. Leggendo i vari comunicati stampa diffusi in questi giorni, si scopre infatti che gli indirizzi internet, ai quali si rimanda il lettore che volesse approfondire, mostrano che le due piramidi sono associateal nome di una ditta di alimenti per l’infanzia, la Mellin, che appartiene al gruppo Danone. Nel sito dedicato al progetto, in seguito ad alcune polemiche sui blog che si occupano di svezzamento, i link www.piramideitaliana.it/pg-af/mellin1.php http://www.piramideitaliana.it/pg-af/mellin2.phpsono stati opportunamente sostituiti da indirizzi senza la dicitura Mellin (ma restano visibili ad esempio al seguente indirizzo: http://lifestyle.tiscali.it/salute/articoli/collaboratori/stagno/2011/02/piramide-alimentare-infanzia.html?doctor_web ).
A conferma che si tratta di un’abile, ma non abilmente velata, campagna pubblicitaria, c’è anche un comunicato diffuso da Studio Martignoni Comunicazione Integrata (MCI) visibile all’indirizzo www.studiomartignoni.com/mellin-piramide.htm:
Novembre 2010 - Mellin: il kit della Piramide Alimentare della Prima Infanzia. Mellin sceglie lo Studio Martignoni per sviluppare un progetto innovativo: la Piramide Alimentare della Prima Infanzia. MCI ha seguito l’ideazione e la realizzazione grafica delle due piramidi, diversificate in base alla fascia di età del bambino, e le ha utilizzate per personalizzare altrettanti block notes/ricettari, uniti in un pratico kit, distribuito ai medici pediatri di tutta Italia. L’importanza del progetto - è la prima piramide dedicata all’alimentazione infantile - è stato illustrato da Mellin tramite diversi canali e ufficialmente durante il Congresso ECOG tenutosi lo scorso novembre a Bruxelles”.
Le associazioni firmatarie del presente comunicato stampa - Ibfan Italia, ACP, AICPAM, Baby Consumers, Il Melograno, MAMI, La Leche League Italia, No grazie pago io - chiedono chevenga fatta chiarezza su questa paradossale operazione commerciale:
I genitori hanno il diritto di sapere chi si nasconde dietro al progetto delle piramidi alimentari per la prima infanzia, perché difficilmente le sponsorizzazioni sono offerte dalle aziende in maniera ‘non condizionante’: guarda caso, nel modello proposto dalle piramidi per la prima infanzia non mancano riferimenti a omogeneizzati e liofilizzati. 
In realtà, i cibi industriali non sono affatto indispensabili per alimentare correttamente un bambino: omogeneizzati e pappe pronte non hanno niente di più di un prodotto casalingo, anzi spesso qualcosa in meno: troppi zuccheri, sale, grassi con origine spesso non dichiarata e apporto calorico più elevato dello stesso prodotto fatto in casa. Per non parlare di un gusto standardizzato, sempre uguale a se stesso che non educa il palato dei bambini ai sapori legati alle stagioni, alla diversa qualità e maturazione dei frutti, al differente tipo di cibo che può essere proposto nella vita quotidiana. 
Il contenuto stesso delle piramidi, infine, (3-4 poppate e una pappa a 5 mesi, a 7-8 mesi solo 2 poppate più due pasti) è deleterio per l'allattamento, ed anche in contrasto con le indicazioni UNICEF che sottolineano come i bambini fino a due anni debbano fare almeno 5 pasti
”.
Ibfan Italia ACP (Associazione Culturale Pediatri) 
AICPAM (Associazione Italiana Consulenti Professionali in Allattamento Materno) 
Baby Consumers 
Il Melograno 
MAMI (Movimento allattamento materno italiano) 
La Leche League Italia (Lega per l’allattamento materno) 
No grazie pago io
Con viva preghiera di pubblicazione e diffusione

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