mercoledì 31 marzo 2010

Rincari in vista

Energia, Autorità: dal 1° aprile bollette gas a più 3,6%
Dal 1° aprile le bollette della luce segneranno un meno 3,1%, con una riduzione della spesa media per le famiglie di circa 13 euro annui, mentre quelle del gas aumenteranno del 3,6%, pari a circa 34 euro in più.

Dal 1° aprile caleranno le bollette elettriche ma aumenteranno quelle del gas. In particolare, le bollette della luce segneranno un meno 3,1%, con una riduzione della spesa media per le famiglie di circa 13 euro annui, mentre quelle del gas aumenteranno del 3,6%, pari a circa 34 euro in più. In totale, un aumento della spesa annua complessiva per una famiglia tipo di 21 euro l'anno. È quanto emerge dall'Aggiornamento trimestrale dei prezzi fatto dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas.

Gli aumenti del gas che scatteranno dal 1° aprile, sottolinea l'Autorità, sono legati all'effetto ''dell'elevato livello delle quotazioni internazionali dei prodotti petroliferi e soprattutto delle costose asimmetrie ancora evidenti rispetto al settore elettrico'', poiché "i mercati internazionale e nazionale del gas sono ancora caratterizzati da livelli insoddisfacenti di concorrenza ed efficienza". L'Autorità sottolinea però che ''le forti riduzioni dei prezzi gas registrate nel corso del 2009 (meno 16,4%) consentono di mantenere la spesa annua ancora inferiore, di 32 euro, rispetto a quella del 1° aprile 2009''.

2010 - redattore: BS

Fonte: helpconsumatori.it

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lunedì 29 marzo 2010

Frutta che passione

SALUTE. "Insegnamento di frutta" per 352 mila alunni italiani
In questi giorni 325 mila ragazzi di 1.700 scuole elementari ubicate in 8 regioni italiane e 2 province autonome (Bolzano, Trento, il Veneto, il Friuli Venezia Giulia, l'Emilia Romagna, la Liguria, la Toscana, l'Umbria, il Lazio, la Sardegna) ricevono confezioni di frutta da degustare nella loro mattinata scolastica.

La distribuzione rappresenta l'attuazione di due dei cinque lotti del grande progetto "Frutta nelle scuole - Nutrirsi bene, un insegnamento che frutta" condotto in collaborazione tra l'Unione Europea e il Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Nel nostro Paese il progetto è curato da Apofruit Italia.

Le consegne ai ragazzi avverranno lontano dai pasti poiché la "merenda" a base di frutta non è considerata sostitutiva del pranzo e deve coincidere con un momento educativo specifico. Per ogni ragazzo sono previste venti somministrazioni di almeno 150 grammi di frutta a produzione biologica e integrata già pronta al consumo. Oltreché frutta fresca intera verrà distribuita frutta già sbucciata, tagliata e pronta al consumo in confezioni monodose: in tutto quasi 7 milioni di unità per un totale di circa 1 milione di chilogrammi. Verranno distribuite mele, kiwi e arance intere, mele tagliate in vaschetta, fragole e pere.
L'azione si svolgerà nei tre mesi da marzo a maggio 2010.

Info: www.fruttanellescuole.gov.it

2010 - redattore: VC

Fonte: helpconsumatori.it

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sabato 27 marzo 2010

Ora legale

Domani torna l'ora legale
Torna domani l'ora legale. Nella notte fra sabato 27 marzo e domenica 28 marzo, le lancette dell'orologio andranno spostate un'ora in avanti.

L'ora legale durerà sette mesi e, secondo la società Terna, comporterà un risparmio complessivo dei consumi di energia elettrica pari a 644 milioni di kilowattora. Il risparmio economico stimato in termini di costi è di 90 milioni di euro e la riduzione di CO2 emessa in atmosfera è pari oltre 300 mila tonnellate.

2010 - redattore: BS

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venerdì 26 marzo 2010

Turismo

Pasqua, Confesercenti-Swg: 7 mln di famiglie in vacanza
C'è chi può. E chi può, parte e a Pasqua si concede una vacanza. Saranno sette milioni di famiglie, con una spesa in aumento e spinta verso l'alto soprattutto da quanti, appunto, si possono permettere una vacanza spendendo oltre 750 euro. Sono i risultati di un rapporto Confesercenti-Swg: sette milioni di italiani andranno in vacanza a Pasqua, ma rispetto al 2008 saranno 400 mila in meno.

Aumenterà sia la spesa complessiva, che toccherà i 9,7 miliardi di euro (+16%), sia quella media pro-capite che passerà dai 460 euro dell'anno scorso ai 564 di quest'anno. A spingere verso l'alto la spesa a persona sono soprattutto coloro che pensano di potersi permettere una vacanza da oltre 750 euro, mentre resta invariato il numero di chi intende spendere non più di 500 euro (70%).

E dove si va? In Campania per chi resta in Italia, tallonata dalla Toscana. In Francia per chi andrà all'estero, con un aumento delle preferenze dall'8% del 2009 al 32% di quest'anno e il sorpasso della Spagna (dal 24% al 13%). Vanno bene anche Germania, Paesi Bassi e Svizzera.

"Fra coloro che andranno via da casa per Pasqua gli "abbonati" alle gite fuori porta restano inalterati (11%), mentre cresce sia il numero delle famiglie che andranno in vacanza da 4 a 6 giorni (+5%), sia quello di chi ha deciso di "rompere" con lavoro e scuola per una settimana (+2%)", rileva la ricerca. La formula più gettonata è quella della vacanza in famiglia (50%) ma sono in ascesa le vacanze in coppia (32%) e con le comitive di amici (24%). Città d'arte, metropoli, terme, ma anche le "vacanze verdi" sono i luoghi che vedono aumentare i consensi dei vacanzieri, mentre il mare , che rimane comunque l'obiettivo preferito, cala leggermente come la montagna. E c'è anche un 3% che non si negherà una crociera.

2010 - redattore: BS

Fonte: helpconsumatori.it

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martedì 23 marzo 2010

Tutti a fare la spesa

Fare la spesa, rendiamolo un momento piacevole e divertente
Fare la spesa puo’ essere qualcosa di piacevole e divertente, sia una scocciatura bella e buona. Tanto dipende dal vostro rapporto con le compere e con i negozi: se in generale vi piace fare acquisti sicuramente per voi anche fare al spesa al supermercato è un divertimento. Si puo rivelare un momento per curiosare fra gli scaffali, alla ricerca di novità e prodotti diversi, fra confezioni colorate e packaging attraenti.

Se avete poco tempo a vostra disposizione, oppure in generale non vi piace andare per negozi a fare compere, la spesa puo diventare un momento di frustrazione oppure visto come una parentesi che toglie al vostro tempo libero. Ridimensionate la vostre prospettive ed anche andare a fare la spesa diverrà un attimo piacevole.

Fatevi guidare dai colori, dai sapori, dai desideri, dall’olfatto, dalla vista e dal gusto, rendete la visita al supermarket un attimo solo per voi, come potrebbe essere un’altro qualsiasi momento gradevole della vostra giornata. Se preferite andate da soli, oppure potete coninvolgere il partner, i figli o qualche amica.

Dedicate uno spazio prefissato nell’arco della giornata, che puo variare dai 15 ai 30 minuti ma puo durare anche un’ora. Oppure dedicate un giorno alla spesa settimanale, dove concentrare gli acquisti in grandi quantità e farvi un’idea su tutti nuovi prodotti e qu quelli con miglior rapporto qualità-prezzo.

Con la mente rilassate e proiettata in positivo, trarrete maggiori benefici anche nella scelta dei vari prodotti, visualizzando meglio quelli che vi servono ed individuando anche i piu’ convenienti in termini di costi. Sceglierete la verdura migliore e potrete concedervi anche qualche sfizio per gratificarvi.

Scritto da Valeria

Fonte: www.pianetadonna.it

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sabato 20 marzo 2010

TVB

TVB, TI VOGLIO BERE / mobilitazione domestica il 22 marzo per la Giornata Mondiale per l'acqua
T.V.B. Ti voglio bere per la Giornata mondiale dell’Acqua – 22 marzo 2010 Sapete quanti litri di acqua al giorno consuma in media un italiano? 250, litro più litro meno. No, nessun errore di battitura: fare il bagno (150 litri circa), tirare lo scarico del wc (12 litri), lavarsi i denti (una ventina) sono attività che, senza un minimo di attenzione, fanno girare i numeri dei contalitri quotidiani su cifre record.


Il 22 marzo è la Giornata mondiale dell’Acqua e per questo T.V.B. Ti voglio bere propone una mobilitazione collettiva domestica: che tutti, almeno quel giorno, scelgano una (buona) azione per risparmiare l’acqua, che ci porti a usarla in modo consapevole e responsabile. Con la speranza che la buona azione diventi anche una buona abitudine per il resto dell’anno. Qualche esempio? Facendo una rapida doccia consumeremo solo 50 litri, chiudendo l’acqua mentre ci spazzoliamo i denti o ci facciamo la barba (per chi pratica) risparmieremo un centinaio di litri, usando lavatrici e lavastoviglie a pieno carico e ciclo breve faremo economia anche di energia elettrica.
Unica eccezione all’uso parsimonioso dell’acqua la concediamo a quella destinata a uso alimentare: almeno quel giorno, beviamo acqua del rubinetto (1-2 litri). Scopriremo quanto è sicura, economica e ecologica.

Per segnalare le vostre esperienze scrivete a Caro T.V.B. ti scrivo inviando una mail a eventi@studiambientali.to.it

T.V.B. Ti voglio bere è la campagna per la valorizzazione dell’acqua del rubinetto lanciata dal Centro Studi Ambientali di Torino www.tvb-tivogliobere.it
Fonte: www.unonotizie.it

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mercoledì 17 marzo 2010

W l'etichetta!!

ETICHETTATURA. Ue, deputati dicono no ai profili nutrizionali basati su grassi, zuccheri e sale
L'Unione Europea si divide sulle informazioni nutrizionali da dare al consumatore sugli alimenti che acquista. Oggi, infatti, la Commissione per l'ambiente, la salute e la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo ha approvato l'emendamento della deputata tedesca Renate Sommer che chiede di eliminare i profili nutrizionali, basati sulla presenza di grassi, zuccheri e sale nei cibi, dalla proposta della Commissione europea sulle informazioni nelle etichette.

Secondo i parlamentari i profili nutrizionali proposti dalla Commissione Ue rischiano di dividere i cibi in buoni e cattivi, in base a queste poche informazioni (presenza di grassi saturi, di zuccheri e di sale) senza tener conto delle varie culture alimentari europee. E questo può indurre il consumatore in errore, creando anche disparità di trattamento tra importanti settori dell'industria alimentare europea. Per Renate Sommer spetta al consumatore scegliere e per questo deve disporre di una etichetta ricca d'informazioni. L'emendamento passerà all'esame del Parlamento Europeo in Plenaria tra maggio e giugno.

Link: Progetto Commissione Europea

2010 - redattore: GA

Fonte: helpconsumatori.it


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lunedì 15 marzo 2010

Iphone 4G clone...

I cinesi, dopo i numerosi Concept di iPhone 4G hanno anticipato addirittura Apple, rilasciando un nuovo smartphone-clone. Ecco quindi il loro iPhone 4G

Troviamo una fotocamera da 8 Megapixel, il supporto alla doppia SIM e la Mini SD. Anche il Sistema operativo è stato copiato esteticamente ma ovviamente per quanto riguarda le funzioni ed il touchscreen, il dispositivo non raggiungerà mai l’originale.

Questo clone costa 147$ ma è improbabile che lascerà la Cina.


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mercoledì 10 marzo 2010

Il lavoro

Ires-Cgil: la crisi pesa sui lavoratori, 66% disoccupati non può mantenere famiglia
"I lavoratori nel tempo della crisi" ritengono grave la situazione economica e le sue ripercussioni sul lavoro, fanno sacrifici per far quadrare il bilancio contando sulla presenza di un doppio stipendio e si sentono a rischio di lavoro nero. Chi è rimasto disoccupato ritiene che la crisi abbia inciso molto o abbastanza (87%) nella perdita del posto di lavoro e il 66% non riesce a mantenere la famiglia. La crisi pesa, eccome, secondo quanto emerge dalla ricerca sulla condizione del lavoro e dei lavoratori nella crisi, realizzata a cura dell'Ires Cgil in collaborazione con SWG.

L'indagine è stata condotta su 2787 persone, occupati (con un rapporto di lavoro di tipo subordinato o parasubordinato) o disoccupati da meno di un anno. I dati: per il 55% del campione l'attuale crisi economica è abbastanza grave, per il 37% è molto grave (in totale, il 92%).
Quali gli effetti della crisi economica sui lavoratori? Per il 39% gli effetti della crisi si sono sentiti nell'ambito dell'attuale lavoro, per l'8% di un lavoro precedente: le voci segnalate, soprattutto la riduzione dell'orario di lavoro, il passaggio a un periodo di cassa integrazione e la riduzione di benefit quali straordinari o buoni pasto.

Alla domanda "Se dovesse perdere il posto di lavoro, in quanto tempo pensa che riuscirebbe a trovarne un altro simile o comunque accettabile?", fra chi ha un lavoro a tempo indeterminato il 32% risponde dopo qualche mese, il 21% dopo un anno o più, mentre incombe lo spettro del lavoro nero, poiché il 62% del campione dichiara che si sentirebbe a rischio di dover accettare un lavoro in nero.
Il salario medio percepito tra gli intervistati è di 1320 euro (per il 52% è compreso fra 1000 e 1500 euro). Alla domanda se quello che prende basta per vivere, il 24% risponde generalmente sì, il 26% deve fare sacrifici per far quadrare il bilancio, il 25% risponde di sì perché può contare sullo stipendio del partner o di un altro componente della famiglia, il 16% risponde che non basta e il 9% che basta perché vive nella famiglia di origine. E per il 51% degli intervistati il Governo ha risposto male alla crisi.

Fra i nuovi disoccupati, l'87% dichiara che la crisi economica ha inciso molto (50%) o abbastanza (37%) nella perdita del posto di lavoro. Il 62% non usufruisce attualmente di alcuna forma di ammortizzatore sociale, mentre nel 57% di chi percepisce una indennità questa è compresa fra 500 e 1000 euro (l'indennità media risulta dunque pari a 840 euro).

Alla domanda "Pensando al suo futuro, in quanto tempo pensa che riuscirà a trovare un lavoro quanto meno accettabile?", il 34% risponde nel giro di qualche mese, il 28% fra un anno o più e il 34% risponde che non sa se lo troverà. Sono i giovani a dimostrare un atteggiamento più ottimista.

Il 54% dei disoccupati poteva contare su un unico stipendio per mantenere la propria famiglia. L'84% di questi manteneva con lo stipendio una famiglia composta da almeno due persone. Il 63% riusciva a vivere con il proprio salario senza aiuti esterni. Oggi, invece, il 66% dei disoccupati non è in grado di mantenere la propria famiglia. Il 34% non ha alcuna forma di reddito: la metà poteva contare su un unico stipendio.

2010 - redattore: BS

Fonte: helpconsumatori.it

venerdì 5 marzo 2010

Donne e neuroni...

Fai uno sbaglio? Le donne lo capiscono prima
I "neuroni" specchio riconoscono azioni inappropriate in 200 millisecondi. La ricerca, condotta dal Cnr e dall'Università di Milano-Bicocca, indica anche che le donne hanno una maggiore suscettibilità alle azioni incongruenti rispetto agli uomini, i quali sono più razionali.

Il gruppo di ricerca di Alice Mado Proverbio dell'Università di Milano-Bicocca insieme a Federica Riva e Alberto Zani dell'Istituto di bioimmagini e fisiologia molecolare (Ibfm) del Consiglio nazionale delle ricerche di Milano ha registrato i potenziali bioelettrici cerebrali negli esseri umani alla ricerca dei "neuroni specchio", già identificati nella scimmia con registrazione da singola cellula. Lo studio, recentemente apparso sulla rivista Neuropsychologia, consente di comprendere i processi neuronali che si attivano nel momento in cui osserviamo un'azione sbagliata inducendoci, per esempio, a non imitarla.

"E' noto", spiega Alice Mado Proverbio, "che azioni dotate di scopo, come raccogliere un frutto per mangiarlo, attivano il sistema fronto-parietale di neuroni specchio (riguardante il giro frontale inferiore, il lobulo parietale inferiore sinistro e il solco temporale superiore, STS), in misura maggiore di azioni non finalizzate o meno salienti, per esempio, raggiungere un frutto senza raccoglierlo, oppure raccoglierlo per poi gettarlo via". Sembra, quindi, che esistano popolazioni neurali premotorie e somatosensoriali coinvolte sia nell'osservazione delle azioni finalizzate compiute da altri, sia nell'imitazione, nell'immedesimazione e nell'apprendimento".

Mado Proverbio e i suoi colleghi hanno testato l'esistenza di questo circuito in 23 studenti universitari maschi e femmine, stimolandoli con immagini visive e registrando da 128 sensori l'attività cerebrale evocata dalla stimolazione mediante la tecnica dei potenziali bioelettrici evocati dalla stimolazione sensoriale (potenziali correlati ad eventi, ERP).

Al gruppo campione sono state sottoposte centinaia di immagini che ritraggono persone mentre compiono un'azione appartenente al normale repertorio comportamentale dell'essere umano (fare un bagno, scrivere una ricetta, brindare­) mettendole a confronto con altre che mostrano azioni prive di scopo o dalla finalità incomprensibile (stare in piedi su una gamba sola nel deserto, succhiare da una cannuccia posta nella coppa dell'olio di un'automobile, aprire un uovo alla coque con l'accetta etc.).

"Agli osservatori", prosegue Mado Proverbio, "non veniva chiesto di valutare l'appropriatezza delle scene ritraenti esseri umani, bensì di rispondere alla comparsa di paesaggi urbani o naturali, allo scopo di evitare processi decisionali guidati da variabili soggettive (come l'etica, la morale, ecc..). I dati hanno evidenziato il riconoscimento automatico delle immagini dotate di scopo e la distinzione da quelle inappropriate, a partire dai 170-200 millisecondi post-stimolo, soprattutto nel cervello femminile che evidenzia un'elaborazione più rapida.

La ricostruzione LORETA del generatore intracorticale indica che le regioni più attive durante il riconoscimento di azioni sensate e appropriate sono le aree infero parietali (BA40), il giro frontale inferiore sinistro, le aree motorie e premotorie (BA6 e BA4), il STS e la corteccia extra-striata (che codifica le facce e i corpi).

Dopo circa 450-600 ms si osserva il picco della risposta negativa ai gesti improbabili e inappropriati, con una connotazione di tale reazione più affettiva nella donna (corteccia cingolata e sistema limbico, STS) e più razionale nell'uomo (corteccia orbitofrontale e STS)". I dati sembrano dunque "suggerire una maggiore suscettibilità femminile alle azioni incongruenti", conclude Mado Proverbio "e forniscono nuove prove dell'esistenza dei neuroni specchio anche negli esseri umani (oltre che nei primati), e del loro ruolo nei comportamentali sociali complessi di imitazione, apprendimento e valutazione dell'appropriatezza".

martedì 2 marzo 2010

W i casalinghi!!

Le mogli italiane preferiscono l’uomo casalingo
E i mariti vogliono essere sempre più coinvolti nelle faccende domestiche Sempre più donne italiane aspirano ad una collaborazione con il proprio partner nelle faccende domestiche attraverso un'equa divisione dei compiti che rispecchi le inclinazioni di entrambi. È quanto emerge da un'indagine condotta da Procter & Gamble e Astra Ricerche a livello nazionale.

Secondo i risultati della ricerca, le nuove «home managers», ovvero le donne che conciliano carriera e lavoro domestico, auspicherebbero una «collaborazione piena e paritetica nelle faccende di casa». Il 44% delle intervistate avrebbe dichiarato di voler collaborare sempre con il partner, mentre solo il 12% attribuirebbe a lui tutti gli oneri della cura della casa riscattando così secoli di «sudditanza domestica», pretendono che sia l'uomo a occuparsi dei lavori di casa. Il 22% delle intervistate appartiene alle «coppie fairy». Laureate, tra i 25 e i 44 anni, e residenti al Nord Ovest, le cosiddette «Democratiche felici» cercano e ottengono la giusta collaborazione del partner, a vantaggio di una felice relazione di coppia.

La ricerca ha inoltre individuato 5 tipologie di coppie, a seconda del diverso rapporto instaurato dalle home managers con il proprio partner per la divisione del menage domestico. Il 24% del campione rientrerebbe nella tipologia «coppie tradizionaliste felici», dove le donne si dichiarano soddisfatte del ruolo ancora predominante svolto nelle faccende di casa. Si tratterebbe, secondo lo studio, soprattutto di donne al di sopra dei 55 anni e residenti per lo più al Sud o nel Triveneto. Gli uomini, dal canto loro, si starebbero adeguando alle trasformazioni in atto. «La mentalità degli uomini - spiega Fiorenzo Bresciani, presidente dell'Associazione Uomini Casalinghi - sta notevolmente cambiando.

Vogliamo essere coinvolti nelle dinamiche della vita domestica e pensiamo che collaborare con la propria partner nella gestione della casa sia diventato un diritto e un dovere che porta ottimi vantaggi anche alla relazione ». «Le donne - prosegue - sanno di poter fare affidamento sul proprio compagno anche per quelle attività per cui siamo sempre stati considerati incapaci, come stirare, caricare la lavastoviglie e cucinare».