giovedì 19 maggio 2011

L'alluminio ed i suoi molteplici utilizzi

5 modi per riutilizzare in casa i foglio di alluminio
Avete appena divorato la tavoletta di cioccolato ma delle sorti del suo packaging in alluminio ne sapete ben poco, se non che ha un simpatico luccichio? Avete usato i fogli di alluminio per conservare in frigo il cibo avanzato? Allora è giunto il momento di approfondire l'argomento e di trovare qualche alternativa intelligente per riutilizzare la cosiddetta carta stagnola prima di cestinarla nella pattumiera. E se proprio l'avete già usata in tutti i modi, niente paura: la totale riciclabilità (ben il 100%) dell'alluminio lo rende riutilizzabile all'infinito.
Convertendolo in alluminio liquido, attraverso un processo di fusione ad alte temperature, diventa presto disponibile per nuovi imballaggi e molti altri impieghi.
Il foglio di alluminio o foglio sottile secondo il CiAl (Consorzio Imballaggi Alluminio ) rientra nella categoria degli imballaggi di alluminio flessibilirispetto ai contenitori rigidi o semi-rigidi come lattine o vaschette per alimenti.
La sua storia risale ai primi impieghi per il confezionamento delle tavolette di cioccolato già nel lontano 1911 . I suoi vantaggi sono versatilità, flessibilità, spessori variabili (da un massimo di 0,2 mm a un minimo di 0,006) e adattabilità agli usi più diversi: decorazioni, conservazione dei prodotti, contenitori per sostanze alimentari più o meno liquide, protezione per compresse a uso farmaceutico ecc. Fa parte degli imballaggi di maggior uso domesticograzie alla sua sicurezza igienica e a un’ ottima capacità come conduttore termico. E', insieme agli altri, correttamente riciclato e recuperato dal CiAl attraverso la raccolta differenziata comunale.
Una volta verificato che si tratta di "imballaggio in alluminio" a tutti gli effetti grazie al marchio AL o ALU sopra impresso (foto1 e foto2), passiamo in rassegna qualche possibile uso alternativo per un riciclo creativo a prova di Riutilizzo, Risparmio e Riduzione degli sprechi. Pensate che il 48% dell'alluminio in circolazione proviene direttamente dal riciclo!

1) PER AFFILARE LE FORBICI

Sovrapponete cinque o sei strati di alluminio e tagliateli con un paio di forbici. Senza troppa fatica avrete reso le vostre forbici affilate più che mai.

2) PER EVITARE L'ELETTRICITA' STATICA DEGLI INDUMENTI DURANTE IL LAVAGGIO IN LAVATRICE

Appallottolate più fogli di alluminio e inserite in lavatrice durante il lavaggio, renderà i capi morbidi senza bisogno di ricorrere agli ammorbidenti chimici

3) PER SGRASSARE PADELLE E PIANI DI COTTURA

E' adatto per rimuovere il grasso incrostato dalle padelle o dal vostro piano di cottura. Attenzione però alle superfici antiaderenti.

4) PER PULIRE GLI OGGETTI D'ORO O D'ARGENTO

Prendete un recipiente e foderatelo ai lati con dei fogli di alluminio, versate all'interno dell'acqua tiepida con sale e lasciate in immersione gli oggetti d'oro o d'argento per una notte intera.

5) PER ALLONTANARE FASTIDIOSI INSETTI DALLE VOSTRE PIANTE

Create un "collare" di alluminio intorno alla base dei vasi delle vostre piante. Le proteggerete in modo naturale evitando l'uso di repellenti chimici.
Infine prestate attenzione a non riciclare come alluminio i contenitori etichettati C - F - T - X che contengono sostanze tossiche come acidi, colle insetticidi, mastici, smalti, soda e solventi.
Per accrescere la conoscenza dei temi legati al mondo dell'alluminio e per sensibilizzare sul riciclo di questo materiale la CiAl ha indetto un progetto fotografico - didattico per le scuole con scadenza a giugno 2011, in collaborazione con il Giffoni Film Festival dal nome Obiettivo Alluminio. E che una foto ci aiuti a capire l'importanza di questi valori!

Michela Silvestri
greenme.it

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mercoledì 11 maggio 2011

Caraffe filtranti, acqua potabile e sicurezza

Inutili e dannose, sotto inchiesta le caraffe filtranti
Le analisi della procura di Torino dopo l'esposto di Mineracqua. I produttori: "prodotti sicuri". Inutili, quando non sono dannose, quindi controproducenti. Anziche migliorare la qualit dell'acqua, le caraffe filtranti utilizzate per "depurare" l'acqua di rubinetto la peggiorano, fino a renderla "fuorilegge". Lo hanno stabilito le analisi di laboratorio condotte dall'Università di Torino, dietro richiesta del pm Raffaele Guariniello

L'esposto di Mineracqua
Alcuni mesi fa la procura torinese aveva aperto un'inchiesta dietro l'esposto di Mineracqua, la federazione che raggruppa le imprese di acqua minerale, con l'ipotesi di frode in commercio e di commercio di sostanze alimentari nocive per la salute pubblica. Nel mirino dei produttori di minerale tre prodotti in particolare, le caraffe con filtro a carboni attivi Brita, Auchan e Viviverde, il cui utilizzo, secondo quanto dichiarato nell'esposto, renderebbe l'acqua "non più potabile", "depauperata di elementi nutritivi", e anzi rovinata da "corpi estranei".
La parola al ministero della SaluteDopo avere effettuato i test di laboratorio, che hanno dato esito positivo, Guariniello ha oggi trasmesso i risultati al Ministero della salute e all'Istituto superiore di sanità, che dovranno decidere se prendere o meno provvedimenti per la tutela della salute pubblica.
Poco calcio, troppo sodio e ammonioI dubbi che pesano sulle caraffe sono pesanti. Le analisi mostrano che dopo essere passata attraverso i filtri le acque perdono calcio e magnesio, fino ad azzerarsi dopo un lungo utilizzo del filtro. Il ph si abbassa scendendo sotto la soglia limite, in compenso l'acqua si arricchisce di sodio e potassio che arrivano a superare i livelli consentiti dalla legge, e compaiono ammonio e argento. Insomma, l'acqua non è più a norma di legge. E diventa nociva nel caso in cui a berla sono persone con patologie come ipertensione, diabete o cardiopatie.
La risposta di BritaDalla sua la Brita, leader del settore, risponde seccamente che esistono le certificazioni di due ministeri della salute che accertano la sicurezza del prodotto, il tedesco e l'austriaco. L'azienda chiarisce anche che nel foglietto illustrativo dei suoi prodotti si chiarisce di consultare il medico se si soffre di particolari patologie.
I vecchi test di AltroconsumoMa le accuse rivolte alle caraffe non sono nuove. Un'indagine condotta dal 2007 da Altroconsumo aveva già messo in luce queste problematiche. "L'utilizzo della brocca per filtrare l'acqua del rubinetto è praticamente inutile non solo quando le sostanze indesiderate sono del tutto assenti nell'acqua di partenza, ma anche quando sono presenti in tracce", sentenziava l'associazione di consumatori dopo le sue analisi. Il report parlava anche di ammonio: "Alcune cartucce rilasciano ammonio in quantità superiore al limite di legge fissato per le acque destinate al consumo umano. Le brocche tengono a bada i solventi, ma il ristagno dell'acqua nella caraffa causa un generale peggioramento della qualità microbiologica (la carica batterica) e chimica (l'aumento di nitriti) dell'acqua".

I batteri, ecco il vero problema dei filtri domestici
Il presidente dell'ordine dei chimici spiega come evitare i rischi dei sistemi di depurazione.
Dopo il caso delle caraffe che peggiorerebbero la qualità dell'acqua potabile, cosa dobbiamo aspettarci dagli altri sistemi di filtraggio domestico? Lo abbiamo chiesto al professor Armando Zingales, presidente dell'Ordine dei Chimici e già presidente di Vesta, (oggi Veritas), la municipalizzata che a Venezia gestisce la distribuzione di acqua potabile.
I filtri da rubinettoZingales ci spiega che il sistema delle caraffe, che si servono di filtri a carbone attivo, non è lo stesso degli impianti che si installano nei lavandini, che si basano invece sul principio dell'osmosi.
Poca manutenzione e pochi controlliEntrambi, però, hanno un problema, che non ha nulla a che vedere con gli esiti dei recenti esami di laboratorio condotti dall'Università di Torino. "Tutti questi dispositivi necessiterebbero di manutenzione professionale. Spesso la manutenzione degli utenti non è adeguata, perchè il consumatore "normale" si dimentica di avere a che fare con un dispositivo e non effettua i controlli e le pulizie adeguate. Un pò come accadeva prima con l'olio della macchina"
Il problema della carica battericaMolti però non sanno che gli impianti di depurazione domestici, se non adeguatamente puliti e sostituiti, possono accumulare batteri e diventare altamente controproducenti. "Nel caso delle caraffe, per esempio, i filtri andrebbero cambiati seguendo scrupolosamente le istruzioni del produttore, o addirittura con frequenza maggiore".
L'acqua del rubinetto va bene da solaA questo punto, Zingales aggiunge qualcosa all'acqua del rubinetto. "Va ricordato", spiega il professore, che la grande maggioranza delle acque potabili è di ottima qualità, e l'odore di candeggina, anche se può essere fastidioso, è garanzia di questa qualità. Per eliminarlo, suggerisce il chimico, è sufficiente lasciare decantare l'acqua in una caraffa aperta in frigo. A patto che la caraffa sia ben pulita.
Giulia Nitti
http://ilsalvagente.netribe.it

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domenica 1 maggio 2011

La trappola del referendum

Attenti alla trappola
Ugo Mattei - www.ilmanifesto.it/archivi/commento/anno/2011/mese/04/articolo/4486/ 

L'annunciata sospensione dei programmi nucleari in Italia, in modo tale da «tener conto» di quanto emergerà a livello europeo nei prossimi mesi, è una brillante mossa populista del governo. Che il clima intorno alla politica nucleare dopo l'incidente giapponese fosse drammaticamente mutato nel nostro paese (e anche a livello internazionale) non era un mistero. È sufficiente considerare i recenti rumorosi successi elettorali dei Verdi tedeschi per averne sentore. Berlusconi, in crisi, deve presentarsi con qualcosa alle ormai imminenti elezioni. Mostrare un volto responsabile sulla politica energetica può in parte compensare le intemperanze sulla magistratura e sulla scuola pubblica.
Ma gli effetti della mossa rischiano di non fermarsi qui. Già la moratoria di un anno aveva cercato di sdrammatizzare la questione nucleare nel tentativo di mandare gli elettori al mare nei giorni del referendum, il 12 e 13 giugno. Oggi il rinvio a tempo indeterminato della ripresa del programma nucleare italiano prosegue in quella direzione, e c'è chi dichiara che questa mossa rende inutile il referendum, che quindi non potrebbe più essere celebrato insieme a quelli sull'acqua e sul legittimo impedimento.
Naturalmente questa decisione non spetta al governo né ai suoi tifosi parlamentari, perché nel nostro ordinamento costituzionale l'organo deputato alla decisione è l'Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione. Si tenga conto che ogni referendum è portatore di un effetto giuridico rafforzato, perché l'effetto abrogativo di un suo eventuale successo deve durare almeno cinque anni. Ben difficilmente quindi un provvedimento come questo, diverso dall'espressa e specifica abrogazione delle (molte) norme che saranno oggetto del giudizio del corpo elettorale, può essere sufficiente a persuadere i magistrati a revocarne l'indizione.
Questa decisione, che da un lato può essere salutata come una prima battaglia vinta dal fronte antinuclearista, d'altro canto può essere molto pericolosa per l'esito finale della guerra di liberazione dei beni comuni. Il referendum nucleare infatti verrà tacciato di inutilità e gli elettori potrebbero essere indotti a disertare le urne, rischiando di travolgere così il raggiungimento del quorum per l'acqua e per il legittimo impedimento (che credo stia molto a cuore al premier).
La strategia del silenzio, utilizzata fin qui in modo spietato in materia di acqua nonostante il milione e mezzo di firme raccolte, è più difficile per il nucleare dopo Fukushima. La catastrofe nucleare giapponese, giorno dopo giorno, dimostra come la presunta "sicurezza" del nucleare civile non sia che l'ennesimo delirio di onnipotenza dell'uomo moderno. In tutto il mondo sembrano perciò maturi i tempi per invertire definitivamente la rotta e il popolo italiano difficilmente potrà essere tenuto del tutto all'oscuro dell'opportunità di votare. Inoltre il governo trova politicamente conveniente polemizzare con i francesi che stanno sfilando ai nostri interessi di bottega il potenziale bottino energetico in Libia, sicché ora Tremonti maramaldeggia sul presunto «debito nucleare» francese, tentando di nascondere che proprio con i francesi di Edf la nostra Enel si stava apprestando a fare affari.
L'Ufficio centrale della Cassazione potrebbe far saltare il referendum e se anche ciò non avvenisse (cosa che auspichiamo) avrà comunque prodotto un alleggerimento della pressione, cosa molto pericolosa per chi deve affrontare lo scoglio ciclopico del quorum.
Spetta al popolo vigilare per difendere la propria sovranità

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