Plastica, rischio sterilità. Recipienti cibo sotto accusa |
Dopo anni di battaglie delle associazioni impegnate nella tutela della salute dei consumatori, l’Unione europea ha finalmente annunciato la sua decisione di vietare, dalla primavera 2011, l’utilizzo del bisfenolo-A (Bpa) nei biberon in plastica. La decisione è stata annunciata dalla Commissione esecutiva dell’Ue che ha ricevuto l’approvazione della maggioranza dei governi europei. Ma il biberon non è il solo prodotto di uso quotidiano interessato dalla presenza del bisfenolo A, anche se tra tutti è quello destinato al settore più fragile e indifeso della popolazione: i bambini e i neonati. |
Il Bpa, composto di sintesi utilizzato nella produzione di plastiche tra cui il policarbonato, si trova infatti nelle resine che rivestono l’interno di lattine, imballaggi per la conservazione di prodotti alimentari, bevande e prodotti farmaceutici. Per tutti questi usi non è ancora previsto un bando della presenza del Bpa. Ragione per cui molte associazioni, come il Wwf, giudicano ancora insufficienti le misure adottate dall’Europa. "Il Bpa è oggi un contaminate ubiquitario, rilevato nell’ambiente, nella fauna selvatica e nelle persone – denuncia il Wwf – si concentra particolarmente nel latte materno e nella placenta". E "sempre più studi- prosegue l’associazione- dimostrano come il Bpa sia un interferente endocrino con possibili ripercussioni sullo sviluppo cerebrale, sul sistema immunitario e riproduttivo, e sulla predisposizione ai tumori". La battaglia è stata lunga e la decisione è arrivata scavalcando molte resistenze. Ancora il primo ottobre scorso l’Efsa, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare, sosteneva che i limiti di assunzione di bisfenolo A (Bpa) non hanno bisogno di essere modificati. Una posizione che contrasta col bando ai biberon al Bpa in molti paesi del mondo, dall’Australia agli Stati Uniti, fino a paesi europei come Danimarca e Francia. A rafforzare i dubbi sul bisfenolo A contribuiscono recenti ricerche, come quella condotta dall’università del Michigan e pubblicata sulla rivista "Environmental Health Perspectives", secondo la quale l’esposizione a livelli maggiori di bisfenolo A (bpa) tra gli adulti influisce negativamente sul sistema immunitario. Un’altra ricerca Usa, pubblicata sulla rivista "Fertility and Sterility" associa addirittura l’esposizione al bisfenolo A (Bpa) alla sterilità maschile. Il bisfenolo peggiorerebbe la qualità e la motilità dello sperma maschile. Lo studio, condotto dall’azienda di ricerche Kaiser Permanente di Oakland, in California, ha analizzato per 5 anni lo sperma e le urine di 218 lavoratori di una fabbrica cinese in cui si lavora con prodotti contenenti bisfenolo A. Dei volontari, solo 130 lavoravano a diretto contatto con il Bpa e 88 no: l’esposizione alla sostanza chimica di quest’ultimo gruppo è – secondo gli autori della ricerca – paragonabile a quella di un qualsiasi americano o cittadino di un paese occidentale. I dati emersi dalle analisi hanno evidenziato che i volontari con tasso più alto di Bpa nelle urine avevano probabilità 3 volte più alte del normale di avere una bassa concentrazione di spermatozoi e 4 volte più elevate della media di un conto globale di spermatozoi basso. I rischi di bassa motilità degli spermatozoi, inoltre, sono risultati doppi rispetto a chi non aveva una concentrazione di Bpa individuabile nelle urine. Il rapporto sottolinea come l’individuazione di sperma e spermatozoi meno efficienti è risultata simile sia tra i lavoratori fortemente esposti al bisfenolo A che tra quelli no: il fattore determinante è la concentrazione nelle urine. Fonte: www.sanitaincifre.it |
venerdì 3 dicembre 2010
Attenzione ai contenitori per cibi in plastica
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